Non ci sarà bisogno di alcuna manovra correttiva dopo la richiesta di chiarimenti sul debito pubblico arrivata da Bruxelles. Lo ha assicurato il ministro Giovanni Tria arrivando a Trento per partecipare al Festival dell'Economia.
La riposta alla lettera Ue sul debito “è diretta a spiegare alla Commissione europea cosa è accaduto e a dare spiegazioni su quello che ci hanno chiesto nella lettera” per evitare di arrivare alla proprio alla richiesta di una manovra correttiva, ha sottolineato. “Le cose – ha aggiunto – stanno andando per il verso giusto quindi non ce ne sarà bisogno”. Il governo prevede “che l'obiettivo di deficit 2019” possa essere “anche inferiore a quello scritto come previsione nell'ultimo Def, senza alcuna manovra”, cioè il 2,4%.
A chi gli ha chiesto dell'incontro di questa mattina con Matteo Salvini sui vincoli europei, Tria ha risposto: “Siamo tutti d'accordo su come condurre le finanze pubbliche” rispettando le regole europee. Di flat tax, ha aggiunto il ministro, “non abbiamo parlato, non in particolare: abbiamo parlato dei problemi dell'economia italiana e di come rilanciare la crescita e i problemi che abbiamo di fronte e quali sono le ultime proiezioni che rimanda l'economia italiana”. Salvini, da parte sua, ha parlato di incontro “proficuo, costruttivo e cordiale” in cui si è discusso anche “dell'atteggiamento da tenere nei confronti dell'Europa”. “Abbiamo condiviso l'importanza di un atteggiamento comune di tutte le Istituzioni – ha raccontato il vicepremier – ed espresso soddisfazione per gli importanti segnali di ripresa e della nostra economia che deve essere sostenuta da investimenti e taglio delle tasse“. A Bruxelles, ha sottolineato, “risponderemo educatamente con numeri positivi che metteranno al riparo il paese da ulteriori lettere o infrazioni. Fortunatamente lo Stato italiano sta incassando più del previsto e sta spendendo meno del previsto e l'economia dà evidenti segnali di ripresa: questo per i mercati, per i governi, per i commissari, per i tutori e per i controllori dovrebbe essere una buona notizia”.
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