Trattati di Roma, Mattarella: “L’Europa va completata, altrimenti l’equilibrio non durerà”

“Il Parlamento Europeo, che è stato, tradizionalmente, uno degli acceleratori del processo di integrazione, è ben consapevole che alla costruzione europea mancano pezzi, che essa va completata. Diversamente l’equilibrio instabile che la caratterizza non potrà durare”. Questo l’allarme lanciato dal presidente della Repubblica italiana, Sergio Mattarella, nel corso dell’incontro al Quirinale con la Conferenza dei presidenti del Parlamento europeo. Il capo di stato ha inoltre ribadito come “Il Parlamento europeo rappresenta la cinghia di trasmissione dei cittadini verso le istituzioni e la dialettica che si sviluppa fra le famiglie politiche europee, rafforza questo ruolo ed è positivo per il nostro futuro comune”.

Mattarella: “Popolazioni terremotate cercano solidarietà”

A poche ore dalle celebrazioni per il sessantesimo anniversario dei Trattati di Roma, e del conseguente vertice Ue, il presidente si è rivolto ai rappresentanti del Parlamento ringraziando per il sostegno mostrato alle popolazioni colpite dalle scosse sismiche degli ultimi mesi, specie dopo la visita effettuata a Norcia nel corso della mattinata del 24 marzo: “Le popolazioni del centro Italia che avete visitato – ha detto Mattarella ai rappresentanti -, duramente colpite da una serie di eventi sismici che, con impressionante frequenza, si sono più volte ripetuti a partire dal 26 agosto scorso, ricercano soprattutto solidarietà… Una solidarietà che avete offerto nel recarvi in quelle zone, manifestando la vicinanza dell’Europa alle popolazioni colpite: così come la gente in quei luoghi, anche io vi sono in sommo grado riconoscente per questo gesto”.

Juncker: “Parlare di cosa incide sulla quotidianità”

Un altro incontro si è svolto a Palazzo Chigi, tra il presidente della Commissione europea, Jean-Claude Juncker e il premier Paolo Gentiloni: “In Europa – ha detto Juncker – noi non stiamo parlando delle cose che incidono sulla vita quotidiana delle persone ed è per questo che il divario tra i policy makers europei e la gente comune si sta allargando”.