Stato-Mafia: Napolitano dovrà testimoniare al processo di Palermo

Il dado è tratto: Giorgio Napolitano dovrà testimoniare nel processo di Palermo sulla trattativa Stato-Mafia. Lo ha deciso il collegio della Corte d’Assise del capoluogo siciliano, presieduto dal giudice Alfredo Montalto, che aveva già ammesso la deposizione del Capo dello Stato richiesta dalla Procura. L’udienza si svolgerà “in trasferta” direttamente al Quirinale e sarà celebrata a porte chiuse. Non potranno partecipare né il pubblico né gli imputati. Dunque non dovrà essere disposto nessun collegamento video con i boss coinvolti nel giudizio: Totò Riina, Leoluca Bagarella e Antonino Cinà.

Poco più di un anno fa (era il 31 ottobre 2013) Napolitano aveva scritto ai magistrati palermitani ribadendo la disponibilità a collaborare, pur spiegando di non avere nulla da riferire sui temi del procedimento. Dopo quella lettera l’Avvocatura di Stato e l’ex senatore Marcello dell’Utri avevano chiesto di revocare la testimonianza del presidente della Repubblica. Nel corso dell’udienza Napolitano dovrà fornire chiarimenti sulle preoccupazioni espresse dal “suo consigliere giuridico Loris D’Ambrosio nella lettera del 18 giugno 2012 ” riguardanti il timore dello stesso D’Ambrosio “di essere stato considerato solo un ingenuo e utile scriba di cose utili a fungere da scudo per indicibili accordi”, vale a dire nel periodo tra il 1989 e il 1993”.