Squinzi: “L’articolo 18 è un moloch che va abbattuto”

[cml_media_alt id='6435']CONFINDUSTRIA: SQUINZI E BOMBASSEI, 2 CANDIDATI A CONFRONTO[/cml_media_alt] “Parlando in tutto il mondo ci dicono che in Italia non si può investire perché c’è l’articolo 18, che quando assumi un dipendente è per la vita e che i vincoli posti sono insormontabili”. Secondo il presidente di Confindustria Giorgio Squinzi, la principale disposizione della legge 300 del 1970 “è un moloch che va abbattuto una volta per tutte”. “Sono favorevole alla sua abolizione – ha continuato Squinzi nell’intervista su Sky da parte di Maria Latella – perché è un mantra che ci addossano come paese in tutto il mondo”. Se il governo sarà capace di fare la riforma, infatti, secondo l’imprenditore “ciò darà più spazio a chi vuole investire in Italia, anche se posso essere d’accordo che in termini percentuali, negli ultimi anni, l’incidenza dell’articolo 18 sia diventata piuttosto limitata, perché si assume con contratti a tempo determinato e ci sono altre forme di flessibilità”.

Per il presidente di Confindustria occorre un contratto a tempo indeterminato che sia conveniente sia per le imprese che per i lavoratori, e che elimini “tutta una serie di complicazioni che non aiutano a comprendere bene quello che succede nel mondo del lavoro”. Altro attacco, poi, è andato all’attuale sistema di ammortizzatori sociali come quello celle cig speciali e in deroga, secondo Squinzi sbagliato in quanto “si paga la cassa integrazione per 7-8 anni dopo che le aziende hanno chiuso, mentre questa dovrebbe essere uno strumento per le aziende che hanno una prospettiva e la cig ordinaria non dovrebbe durare più di un anno. Il sistema del welfare, poi, va rivisto: sono d’accordo con un sussidio di disoccupazione, ma soprattutto bisogna fare molti sforzi perché le persone possano rientrare nel mondo del lavoro con la formazione. Su questo la Germania è un modello”.