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Solo il 44% degli italiani voterebbe per rimanere nell'Ue

In quasi tutta Europa cresce l'apprezzamento per l'appartenenza all'Unione e per i benefici che ne derivano, con livelli record dal 1983. Anche la moneta unica piace alla grande maggioranza dei cittadini. In Italia il gradimento per l'Euro supera la media europea – 65% contro il 61% – ed è cresciuto del 4% rispetto a marzo 2018″. E' quanto ha affermato il presidente del Parlamento europeo, Antonio Tajani, commentando i nuovi dati dell'Eurobarometro. Per il presidente del Pe, però, “non possiamo certo cullarci sugli allori. In alcuni Stati membri, tra cui l'Italia, la percentuale di chi pensa che l'appartenenza all'Ue sia positiva è ancora troppo bassa. Dobbiamo raddoppiare gli sforzi per dimostrare che l'Unione sa dare risposte davvero efficaci ai principali problemi degli europei, come immigrazione, sicurezza e disoccupazione”. 

Italiani pro euro, ma solo il 44% rimarrebbe in Ue

Secondo l'ultimo sondaggio Eurobarometro, il 65 per cento degli italiani si è dichiarato favorevole all'euro, ma gli intervistati in Italia sono meno entusiasti dell'appartenenza all'Unione europea. Infatti, in caso di un eventuale referendum sull'uscita dall'Ue, solo il 44% degli italiani voterebbe per restare, contro il 66% degli intervistati europei. L'Italia è il Paese dove si registra anche il numero più alto di indecisi, il 32%, mentre il 24% voterebbe per seguire l'esempio britannico e andersene. 

Il Pe positivo per il 32% degli europei

Un terzo degli europei, il 32%, ha afferamto di avere un'opinione positiva sul Parlamento europeo, un quinto, il 21%, ha espresso un parere negativo, e una maggioranza relativa, il 43%, rimane neutrale. I dati raccolti durante l'ultimo Eurobarometro, inoltre, rivelano che il 48% degli intervistati vorrebbe che l'Ue svolgesse un ruolo più significativo in futuro, mentre il 27% preferirebbe fosse ridimensionato. In base alla rivelazione cresce anche la consapevolezza delle elezioni europee del prossimo anno, con il 41% che identifica correttamente la data a maggio 2019 – un aumento di nove punti percentuali rispetto ad un'indagine analoga di sei mesi fa – e il 51% degli intervistati che si dichiara interessato alla tornata elettorale europea. Tuttavia, il 44% ancora non sa dire quando si voterà.

 

 

 

Proprio l'immigrazione e' al primo posto nell'agenda dei temi prioritari per l'imminente campagna elettorale europea (50%), seguita dall'economia (47%) e dalla disoccupazione giovanile (47%), mentre la lotta al terrorismo scende al quarto posto con il 44%. Priorita' simili anche per i cittadini italiani, anche se l'immigrazione e' percepita come tema chiave da ben il 71% degli intervistati. Seguono l'economia con il 62% e la disoccupazione giovanile al 59%.

Angela Rossi

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