Altro giro altro regalo. Al Quirinale va in scena il secondo round di consultazioni per la formazione del nuovo governo dopo la “pausa di riflessione” che Sergio Mattarella ha concesso a se stesso e alle forze politiche, ancora lontane dal raggiungimento di un'intesa.
I primi a essere ricevuti sono stati i rappresentanti delle Autonomie. “Siamo otto e saremo disposti a collaborare di caso in caso ma non basterebbe per dare fiducia a un governo M5s-Lega, ma non credo avrebbero bisogno dei nostri voti” ha detto la capogruppo Juliane Unterberger. Phillip Achammer, presidente della Svp, ha spiegato che il suo partito era ed è sempre disposto “a dialogare con tutte le forze politiche che si dimostrano disponibile a loro volta”. Achammer ha anche manifestato l'auspicio che il Capo dello Stato “conferisca l'incarico per un sostegno a punti per noi essenziali e indispensabili, come Europa e rispetto alla tutela delle minoranze”.
Anche Emma Bonino (+ Europa) e Riccardo Nencini (Psi) hanno confermato che non sosterranno un governo M5s-Lega. “Lo consideravamo già detto – hanno spiegato rispondendo alla domanda “Sarete all'opposizione?” – ma se serve lo ripetiamo”. Nencini ha poi riferito di aver chiesto Mattarella “di accelerare verso un governo del Paese, senza aspettare le elezioni amministrative, perchè la crisi siriana deve essere affrontata da un governo in carica”. Bonino ha ribadito di aver sottolineato come punti irrinunciabili “la tenuta dei conti pubblici, pensando ai giovani e alle generazioni future cui non possono essere lasciati debiti da pagare”, “questione europea con l'Italia che deve essere protagonista con Germania e Francia di una difficile discussione sul futuro e smettere di usare l'Europa come capro espiatorio di difficoltà interne”.
Maurizio Lupi (Noi con l'Italia), eletto nel centrodestra, ha ribadito la “necessità assoluta di fare un passo avanti, di uscire dai retroscena ed entrare in una comune assunzione di responsabilità per dare un governo al Paese. La coalizione nella sua unità partecipa alla maggioranza, dividerla non sarebbe comprensibile. Salvini è la guida ma della coalizione unita, dividerla sarebbe un errore”.
Prima della “pausa pranzo” è stata la volta di Liberi e Uguali. “Abbiamo ribadito al presidente della Repubblica la necessità che il dialogo tra le forze politiche che hanno la legittima aspirazione a far parte della maggioranza di governo debba abbandonare la chiave personalistica per affrontare le vere urgenze del Paese” ha spiegato in una nota Pietro Grasso. “Il gruppo Leu ha nei giorni scorsi già presentato disegni di legge su quelle che ritiene le priorità per i cittadini: la creazione di nuovi posti di lavoro, la difesa dei diritti dei lavoratori, il rafforzamento del sistema del welfare a partire dal Sistema sanitario nazionale, l'ambiente e i diritti civili. Solo su queste basi sarà possibile per noi partecipare a un confronto in Parlamento, ferma restando la distanza incolmabile nel merito con le forze di centrodestra. E' evidente che di fronte all'aggravarsi della crisi in Siria e alla tragedia umanitaria che si compie ogni giorno – sulla quale siamo in attesa di informazioni del Governo in Parlamento – sia irresponsabile per le parti politiche attendere le prossime elezioni regionali per risolvere rapporti di forza dentro e fuori le coalizioni. Riteniamo improrogabile un cambio di fase, un dialogo che esca dai tatticismi delle ultime settimane e espliciti, anche di fronte all'opinione pubblica, non solo l'elenco dei temi ma anche gli strumenti per affrontarli, in vista di ogni possibile intesa di governo“.
Si riprenderà nel pomeriggio con il seguente programma:
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