Andrea Mura, il deputato eletto con il Movimento 5 Stelle e diventato famoso per aver espresso l'intenzione di fare politica in barca, ha annunciato di volersi dimettere dal Parlamento. Lo ha fatto con una lettera indirizzata al presidente Roberto Fico e pubblicata su Facebook. “Torno ad essere un comune cittadino – scrive Mura – in totale sono mancato a 7 sedute, per impegni sul territorio o per una breve malattia. Ciò nondimeno sono stato oggetto di un linciaggio mediatico senza precedenti, di accuse ignominiose basate su fatti inesistenti, su affermazioni da me mai pronunciate, che nessuno ha mai voluto verificare.” Mura, dunque, annuncia di lasciare lo scranno ma si difende dagli attacchi che ha ricevuto dopo che il suo nome era comparso tra quelli dei parlamentari più assenteisti di questa legislatura.
L'intervista rilasciata a “La Nuova Sardegna” e in cui avrebbe dichiarato di voler “fare politica in barca” gli ha attirato le critiche dei suoi colleghi pentastellati tanto da spingere il vicepremier Luigi Di Maio ad invocare le sue dimissioni. Il caso aveva portato all'espulsione del velista sardo dal gruppo parlamentare del M5S ufficializzata dal portavoce alla Camera, Francesco D'uva, con un post sul blog delle Stelle.
Mura ha annunciato di voler continuare le sue battaglie in difesa del mare al di fuori del Parlamento, fedele a quei valori a cui dice di essersi sempre ispirato: “l’impegno, il sacrificio e – da buon sardo – la parola data.” Al post del deputato sardo è arrivata una risposta del M5S che sembra riconoscere la correttezza della sua condotta: “Con Andrea Mura non abbiamo fatto sconti. Il suo 'record' di assenze in Parlamento ci ha obbligati a espellerlo dal Movimento. Oggi, però, vogliamo ringraziare proprio Mura per essersi dimesso da parlamentare. Un importante gesto che abbiamo molto apprezzato''. La nota dei portavoce pentastellati si conclude esortando i parlamentari assenteisti delle altre forze politiche a seguire l'esempio del velista sardo. In effetti, il nome di Andrea Mura non compariva nemmeno sul podio nella classifica dei rappresentanti del popolo meno presenti alle sedute: il record spetta, infatti, a Michela Vittoria Brambilla, eletta con Forza Italia e presente solo alla votazione sulla fiducia al governo Conte.
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