RIMBORSOPOLI LOMBARDIA: IN 56 A PROCESSO, C’E’ ANCHE BOSSI JUNIOR

Cinquantasei consiglieri ed ex consiglieri regionali sono stati rinviati a giudizio per i rimborsi di spese personali, come telefoni, cene, navigatori, libri e vacanze di cui hanno chiesto il corrispettivo al Consiglio Regionale. Lo ha stabilito il gup di Milano Fabrizio D’arcangelo. Il processo per loro si aprirà il 1 luglio davanti alla decima sezione penale di Milano. Il giudice ha invece prosciolto altri tre consiglieri, ne ha condannati altri tre e ha stralciato un’altra posizione. In tutto erano 64 gli indagati per i quali la Procura di Milano aveva chiesto il rinvio a giudizio. Le accuse a vario titolo sono truffa e peculato. Tra gli imputati ci sono anche Renzo Bossi e Nicole Minetti.

In particolare, l’udienza preliminare ha riguardato 5 consiglieri regionali riconfermati alle passate elezioni regionali e 59 ex colleghi, eletti nella passata consiliatura. Il gup ha condannato con rito abbreviato a 2 anni di reclusione Alberto Bonetti Baroggi (Ncd) e Carlo Spreafico (Pd), mentre ha condannato ad un anno e mezzo Angelo Costanzo (Pd), perché le spese effettuate il 30 ottobre 2011 e il 30 gennaio 2012, contestategli come ire ilari, erano legate effettivamente ad attività politiche svolte in Valtellina dal Pd. Le motivazioni saranno depositate tra 15 giorni.

Il gup D’Arcangelo ha poi assolto nel procedimento con rito abbreviato per un vizio procedurale Guido Galperti, attuale deputato del Partito Democratico. Prosciolti sempre per vizio procedurale gli ex assessori Gianni Rossoni e Mario Scotti e l’ex capogruppo del Pd Carlo Porcari. Stralciata, infine, la posizione dell’ex assessore Franco Nicoli Cristiani che ha chiesto di patteggiare una pena di oltre 2 anni di carcere in continuazione con la pena patteggiata nell’ambito del procedimento sulle presunte tangenti ricevute per dare il via libera alla costruzione di una discarica a Cappella Cantone.