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RIFORMA DELLA GIUSTIZIA, ACCORDO DI MAGGIORANZA SULLA PRESCRIZIONE

La maggioranza ha trovato l’accordo per avviare un tavolo tecnico sulla prescrizione al fine di rivedere l’allungamento eccessivo dei termini per i reati contro la pubblica amministrazione che rischiava di avere impatti negativi sulla ragionevole durata dei processi. L’intesa è stata trovata nel corso di una riunione al ministero della Giustizia fra il Guardasigilli, Andrea Orlando, e i capigruppo dei partiti di maggioranza. A sollecitare l’incontro era stata Area Popolare (Ncd e Udc). L’obiettivo del tavolo era raccordare ddl prescrizione e ddl anticorruzione. Quest’ultimo provvedimento, infatti, è approdato in Aula alla Camera per la discussione generale e l’obiettivo del governo è l’ok entro le regionali.

“Abbiamo trovato un accordo per l’istituzione di un tavolo – ha spiegato al termine della riunione il senatore Ap Nico D’Ascola – che dovrà esaminare le modifiche per ridurre i termini di prescrizione per i reati contro la pubblica amministrazione e su tutto l’assetto della prescrizione”. “Si è convenuto – ha aggiunto – che per effetto di alcune modifiche di legge ci sarebbero stati tempi troppo lunghi di prescrizione e che non avrebbero eliminato il rischio prescrizione in sé e per sé, ma avrebbero avuto riflessi sulla ragionevole durata dei processi”.

Renato Schifani, capogruppo Ap al Senato, ha invece spiegato che “i cittadini hanno diritto a tempi certi dei processi e bisogna evitare un eccessiva dilatazione. Oggi abbiamo avviato una trattativa foriera di un giusto compromesso e delle giuste tutele”. Il tavolo tecnico, ha sottolineato il responsabile giustizia del Pd, David Ermini “svolgerà un lavoro importante. L’impianto del testo sulla prescrizione rimane integro: ci saranno le sospensioni di due anni e un anno dopo le condanne in primo grado e in appello; si partirà nel calcolo dal massimo edittale come base”. Ermini ha poi sottolineato un punto: “A nostro avviso va considerato che i reati contro la pubblica amministrazione non potranno essere considerati come reati ordinari”. Inoltre “è stato chiesto che siano inseriti nelle modifiche al 161 anche gli altri reati contro la P.A., come l’induzione”.

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