Renzi: “Le 'mele marce'? Di Maio ricorda Craxi”

Il caso rimborsi che ha investito il Movimento 5 stelle a non più di un paio di settimane dal voto sta inevitabilmente infiammando il parterre politico italiano. Sulla situazione dei pentastellati, apparsa ben più seria di quanto inizialmente previsto, ha detto la sua anche Matteo Renzi, ospite a 'Otto e Mezzo' su La7. Secondo il segretraio del Partito democratico, “Di Maio che parla di mele marce ricorda Bettino Craxi che aveva definito Mario Chiesa, 'un mariuolo'”. E ancora: “Quello che sta accadendo tra i cinquestelle è impressionante, si sono trasformarti in un'arca di Noè che sta imbarcando truffatori, scrocconi, riciclati”.

Affondo su Grasso

Usa toni meno pacati del solito l'ex premier, che affonda anche su Pietro Grasso, il quale sarebbe reo di voler reintrodurre il tetto degli stipendi per i funzionari del Senato: “Credo che ci stia prendendo in giro. Si chiamava 'tetto Renzi' perché lo abbiamo messo noi. Grasso è l’unico che non lo rispetta. Che ci venga a fare la morale anche no”. Poi una puntata sulle quote ancora in sospeso: “Non ha mai versato le somme per le quali si era impegnato”. Ma, tralasciando “rimborsopoli” e le ruggini con Liberi e uguali, il candidato dem ne ha avute un po' per tutti, a cominciare da Matteo Salvini: a lui, Renzi non riconosce alcuna “credibilità” e questo anche per la sua caratura europea, nella quale “è avvertito come un pericolo”. E non manca di riferirsi anche alle sue “parole irresponsabili dopo i fatti di Macerata”.

Attenzione agli estremisti

Restando sul tema migranti, Renzi ha parlato anche di Berlusconi e della promesesa di rimpatriarne 600 mila: “Non ci crede neanche lui ma, a differenza di Salvini, ha una credibilità in Europa, è riconosciuto nel Ppe. Non so come possa stare con la Lega e inseguire Salvini sugli immigrati”. Ai due, però, attribuisce la visione comune sul fascismo, definito “morto” da entrambi: “Mi sembrano frasi poco responsabili – ha precisato Renzi -. Il fascismo è morto come esperienza di governo di Mussolini, la storia pessima dell'Italia… Ma Luca Traini, che ha sparato e ha sparato ad altezza d'uomo alla sede del Pd, è un fascista. Il fascismo è morto, ma i fascisti ci sono ancora”. E, a questo proposito, il segretario dem ha invitato a “non fidarsi degli estremisti, perché sono estremisti in tutto. Gli estremisti non riposano…Siamo in una fase in cui le ricette degli estremisti fanno paura su tutto”. La chiusura è sulle speranze elettorali del Pd: “Non abbiamo paura -ha detto -. Il Pd sarà il primo gruppo parlamentare e il primo partito, alla faccia dei gufi”.