Referendum per l’autonomia lombarda, Maroni: “Se vince il Sì via bollo auto e ticket sanitari”

Roberto Maroni lancia la campagna elettorale per il referendum sull’autonomia della Lombardia, annunciato per il 22 ottobre. “Vedrete cose che voi umani non avete mai visto, questo sarà il nostro slogan elettorale” ha detto a Libero, parafrasando il celebre monologo di “Blade Runner“.

In vista della consultazione teme “la scarsa informazione e il boicottaggio dei media e della sinistra, che già si è opposta a far votare il referendum insieme alle Amministrative. Il referendum non ha quorum ma i numeri sono decisivi. Se va a votare il 10% della popolazione è un flop, ma se portiamo alle urne l’80% inizia la rivoluzione”. Che il voto di ottobre sia inutile è “la posizione del Pd nazionale e lombardo, che non ha argomenti a contrario e cerca di disinnescarlo così. Ma il Pd veneto si è schierato a favore e così hanno fatto i sindaci dem di Bergamo e Brescia, oltre a molti altri di Comuni più piccoli”.

Nel caso di una vittoria del “sì” Maroni eliminerebbe subito il bollo auto e i ticket sanitari, poi riqualificherebbe le aree industriali dismesse: “Creeremo luoghi fisici dove chiunque può sviluppare la propria impresa riducendo al minimo burocrazia e costi, dei villaggi di lavoro nel verde sul modello della Silicon Valley“.

Quello dell’autonomia lombarda è un vecchio sogno di Umberto Bossi. “La Lega è immortale – ha sottolineato – è sopravvissuta perfino all’uccisione politica del padre e fondatore, Umberto Bossi” perché “ha ancora un’impostazione leninista“. Forza Italia invece, ha spiegato, non sopravviverà a Berlusconi: “Ha una leadership troppo forte e un ego che gli impedisce di lavorare alla successione. E poi, a differenza della Lega, Forza Italia non ha il partito, manca di soldati semplici”. Quanto al futuro del centrodestra, Maroni ha detto di sostenere “l’accordo ampio, modello Lombardia, con l’Ncd incluso, per me la cosa più importante è andare al governo e salvare il Paese, ma nella Lega c’è chi spinge per una vittoria elettorale senza andare al governo, in modo da far fuori definitivamente Berlusconi. Credo che Salvini sia tra i due fuochi, mi auguro non darà ascolto a chi lo spinge a rompere e assecondi invece le sue ambizioni di governo; dopo di che, la scelta non è mia e mi uniformerò alle decisioni del segretario”.