Dopo il giro di saluti di Giorgio Napolitano e la conferma delle sue imminenti dimissioni la partita per il Quirinale è entrata nel vivo. Un gara che Matteo Renzi gioca nel ruolo di protagonista, portando in dote i voti del partito di maggioranza relativa in Parlamento. Per il premier la questione è delicata: “Il Presidente della Repubblica non può essere scelto come nel gioco ‘Indovina chi’, ha i baffi, porta il cappello, ha il naso pronunciato, è donna – ha detto a Rtl – io non vorrei diventasse un dibattito sulla persona, il presidente della Repubblica è il garante delle istituzioni, un punto di riferimento di tutti, deve avere il compito di far rispettare la Costituzione, una persona saggia ed esperta, il classico posto dove bisogna avere almeno 50 anni per saggezza ed esperienza anagrafica oltre che personale”.
In una fase particolare come quella che il Paese sta vivendo da qualche anno a questa parte occorre una figura in grado di mettere d’accordo tutti, o quasi. “Dovremo deporre le armi e discutere insieme quale profilo, capire cosa serve all’Italia per i prossimi sette anni e poi decideremo molto tranquillamente in qualche giorno – ha assicurato il capo del Governo- io non sono per niente preoccupato, sono tranquillo, troveremo una buona soluzione ma intanto dobbiamo gratitudine al Presidente Napolitano, un galantuomo”.
Beato Giovanni Martino Moye, Sacerdote e fondatore delle Suore della Divina Provvidenza Cutting (Francia), 27/01/1730…
Arte e fede nell'Arezzo rinascimentale. Documenti rari, stampe e antichi manoscritti per ripercorrere la storia…
La solidarietà è la base della convivenza. "Nulla di quello che accade all'uomo deve risultarci…
L’inizio della crisi ha una data ben precisa: 5 febbraio 2003. Il giorno in cui…
Sono passati 40 anni da quella mattina, tragica, in cui un'auto investì Sandra. Era l’ottava di…
Era il 4 maggio del 1949, quando l’aereo che riportava in Italia la squadra del…
Questo sito utilizza i cookies per migliorare l'esperienza dell'utente
Altre informazioni