Poroshenko a Salvini: “Venga a vedere l'inferno causato dai russi”

In politica estera il vicepremier Matteo Salvini ha un punto fermo, che conserva sin da prima che si formasse il Governo: la propria contrarietà alle sanzioni dell'Unione europea nei confronti della Russia. L'estate scorsa, dopo l'ennesima proroga votata a maggioranza dai Paesi membri dell'Unione europea, il segretario della Lega ha annunciato che l'Italia sarebbe stato uno dei primi Paesi a sostenere l'abolizione delle restrizioni economiche nei confronti di Mosca. “Le sanzioni contro la Russia sono inutili e dannose. Siamo pronti a passare dalle parole ai fatti, ma in Europa siamo quasi gli unici a pensarlo, siamo soli contro il mondo intero”, le parole di Salvini.

Poroshenko: “Solo le sanzioni tengono la Russia sul tavolo del negoziato”

La questione ora rischia di trasformarsi in una crisi diplomatica con l'Ucraina. Intervistato da Repubblica, il presidente ucraino Petro Poroshenko ha commentato: “Vorrei tanto portare Matteo Salvini nel Donbass. Gli farei vedere le scuole e i mercati bombardati dai russi, i bambini morti, ma anche gli orfani e le vedove di guerra, le città distrutte, e sono certo che allora capirebbe quanto sono necessarie le sanzioni contro Mosca“. Poroshenko ha quindi aggiunto: “Temo, infatti, che il vostro ministro degli Interni non sia a conoscenza della profondissima tragedia che per colpa del Cremlino sta vivendo l'Ucraina“. “Il mio Paese è da quattro anni l'obiettivo dell'aggressione di Mosca – dice – con soldati russi che sul nostro territorio uccidono i nostri soldati e i nostri civili”, “una violazione della legge internazionale” che “ha già provocato 11mila morti” e “a Salvini potrei anche raccontare le spaventose condizioni in cui vivono gli ucraini detenuti nelle prigioni russe o le persecuzioni contro i 350mila tartari della Crimea che non hanno accettato il passaporto russo dopo l'illegale annessione”. “Io mi aspetto che tutti, compresa l'Italia, si battano contro l'occupazione militare russa del mio Paese – aggiunge -. Noi non chiediamo soldati. Chiediamo soltanto che l'Unione europea rimanga compatta al nostro fianco”. Ritiene le sanzioni “il solo meccanismo per mantenere la Russia al tavolo del negoziato nel tentativo di far riottenere all'Ucraina i territori occupati“.

Salvini: “La Crimea è Russia”

A luglio Salvini, intervistato dal Washington Post, ha sostenuto la “legittimità dell’annessione della Crimea da parte della Russia”. Il leader del Carroccio ha sottolineato quindi che “l’annessione della Crimea alla Russia è avvenuta dopo un referendum“. Ed infine ha ricordato che “ci sono alcune zone storicamente russe, in cui c’è una cultura e delle tradizioni russe, e che quindi appartengono legittimamente alla Federazione Russa”.