Novità e addii nel nuovo paniere di riferimento della rilevazione dei prezzi al consumo, stilato dall'Istitito Nazionale di Statistica (Istat).
Nel 2018 entrano nel paniere cinque nuovi prodotti: l'avocado, il mango, i vini liquorosi, la lavasciuga e il robot aspirapolvere. Escono invece la Telefonia pubblica, il Canone Rai e il Lettore Mp4. Il canone Rai ormai è assimilato a una tassa e non è più dunque legato all'acquisto di un servizio. La cabina telefonica è ormai completamente inutilizzata – così come il lettore mp4 – grazie alle diffusione del telefono cellulare e dello smartphone, che suppliscono ad entrambi gli apparecchi ormai desueti.
Ogni anno l'Istat, nel rivedere l'elenco dei prodotti che compongono il paniere, aggiorna contestualmente le tecniche d'indagine e i pesi con i quali i diversi prodotti contribuiscono alla misura dell'inflazione. La principale novità del 2018 è l'utilizzo dei prezzi registrati alle casse di ipermercati e supermercati mediante scannerizzazione dei codici a barre (scanner data) dei beni per la cura della casa e della persona, provenienti dalla Grande Distribuzione Organizzata (Gdo) del commercio al dettaglio (ipermercati e supermercati).
“Utilizzeremo milioni di dati – spiegano i tecnici su Ansa – su singole transazioni. L'utilizzo dello scanner non è marginale. E' un cambiamento importante che apre alla produzione di statistiche derivate”.
Nel paniere utilizzato nel 2018 per il calcolo degli indici Nic (per l'intera collettività nazionale) e Foi (per le famiglie di operai e impiegati) figurano 1.489 prodotti elementari (1.481 nel 2017), raggruppati in 920 prodotti, a loro volta raccolti in 404 aggregati. Per il calcolo dell'indice Ipca (armonizzato a livello europeo) viene impiegato un paniere di 1.506 prodotti elementari (1.498 nel 2017), raggruppati in 923 prodotti e 408 aggregati.
L'aggiornamento del paniere tiene conto delle novità emerse nelle abitudini di spesa delle famiglie, dell'evoluzione di norme e classificazioni e in alcuni casi arricchisce la gamma dei prodotti che rappresentano consumi consolidati. Nel complesso, le quotazioni di prezzo utilizzate ogni mese per stimare l'inflazione passano da 706.500 a oltre 4.500.000 e provengono da una pluralità di fonti: 461.000 raccolte sul territorio dagli Uffici comunali di statistica e 153.000 direttamente dall'Istat; 3.840.000 tramite scanner data; 63.700 provengono dalla base dati dei prezzi dei carburanti del Ministero dello Sviluppo economico.
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