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Mattarella: “La violenza non è stata cancellata”

La minaccia della violenza non è stata cancellata nella nostra comunità. Siamo tutti testimoni di come possa assumere forme e modalità nuove, nel perseguimento di uno stesso obiettivo: colpire la dignità delle persone e il loro libero arbitrio“. Lo ha detto Sergio Mattarella, in una dichiarazione in occasione del 44 anniversario della strage di Piazza della Loggia.

Sconfiggere la paura

“Per sconfiggere chi intende seminare ancora intolleranza e paura – ha proseguito il Capo dello Stato -, dobbiamo tenere alta la comune sensibilità democratica e restare fedeli ai principi che ispirano la nostra convivenza. E' questo lo spirito che rende questa importante giornata di ricordo un momento di impegno dell'intera comunità nazionale”. 

Il ricordo

La strage del 28 maggio 1974, ha ricordato, “ha lasciato un segno profondo nella storia della Repubblica. Oggi, nel giorno dell'anniversario, desidero esprimere i miei sentimenti di solidarietà e vicinanza ai familiari delle vittime innocenti, ai loro amici e compagni di lavoro, a tutti coloro che sono stati capaci – sin dal momento dell'attentato e poi nel corso degli anni, instacabilmente – di una grande reazione civica, grazie alla quale la democrazia è stata capace di sconfiggere le forze e i progetti eversivi”.

La ricerca della verità

Il presidente della Repubblica ha affermato che “Brescia è stata ferita, straziata dal dolore. Ha pianto i suoi concittadini caduti in Piazza della Loggia e ha saputo divenire esempio per tutta la comunità nazionale: ai terroristi che volevano colpire la convivenza, le istituzioni, la libertà politica e sindacale, ha risposto con l'unità della sua gente, cercando tenacemente la verità e le responsabilità, conservando la fiducia in quella partecipazione democratica che gli eversori di matrice neofascista volevano indebolire”. Il cammino della giustizia, ha sottolineato, “è stato lungo, e faticoso. Le condanne, ora divenute definitive sono il risultato dell'impegno di uomini dello Stato e della spinta incessante giunta dalla società civile, a partire dall'associazione che ha riunito i familiari delle vittime. Ora la memoria dei fatti di Brescia, che si legano alla catena del terrore di quegli anni, sollecita tutti noi a rafforzare sempre più la nostra cultura democratica, a costruire insieme il bene comune, a trasmettere alle nuove generazioni i valori di una civiltà che rispetta la libertà e le differenze”.

Francesco Volpi

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