Marò: nuovo scontro Italia-India

Agli occhi dell'India non c'è presunzione di innocenza: i Marò erano colpevoli di omicidio ancora prima che le accuse fossero formulate“. Lo ha detto l'ambasciatore Francesco Azzarello, davanti al Tribunale arbitrale internazionale all'Aja, rivendicando per l'Italia la giurisdizione del caso, ricordando inoltre che in India “ci sono stati ingiustificabili rinvii del processo. Sono state inventate speciali procedure, in violazione con la stessa Costituzione indiana”.

“India e due suoi pescatori vittime”

Dal canto suo, il rappresentante dell'India, G. Balasubramanian, ha spiegato che “l'Italia sostiene di avere l'esclusiva giurisdizione” sulla vicende dei Marò, “ma bisogna tenere a mente che l'India e due suoi pescatori sono le vittime di questo caso“: “due esseri umani a bordo di una barca indiana sono stati uccisi da individui che erano su una nave commerciale”.

Il caso

L'udienza – nel procedimento che oppone Italia e India su quale dei due Paesi debba processare i fucilieri di Marina per l'incidente del 15 febbraio 2012 – era stata inizialmente fissata per lo scorso 22 ottobre, poi rinviata per la morte di uno dei cinque giudici, quello di parte indiana, sostituito a novembre. I due militari Massimiliano Latorre e Salvatore Girone furono coinvolti in una sparatoria in cui persero la vita due pescatori indiani al largo del Kerala nel febbraio 2012.