L’Unione Europea concede il via libera alla legge di stabilità e Bruxelles invita Roma ad andare avanti “nelle riforme necessarie”: non farà partire alcuna procedura e riconoscerà che nel 2014 ci sono state ”circostanze eccezionali”. A marzo però ci sarà un nuovo esame, per l’Italia così come per Francia e Belgio.
La riunione dei capi di gabinetto della Commissione anticipa dunque il verdetto atteso per martedì a livello politico dal collegio dei commissari ovvero l’equivalente del consiglio dei ministri del ‘governo europeo, dando anche disco verde alla possibilità per i contributi nazionali destinati al Fondo investimenti di essere ”volontari” e, soprattutto, di essere ”esclusi dal calcolo del deficit”.
”Ci aspettiamo una valutazione d’insieme”, aveva infatti anticipato il sottosegretario agli Affari europei, Sandro Gozi, un risultato nel quale il governo aveva confidato. Ad aiutare l’esito della valutazione, secondo fonti europee, sarebbe stato anche “l’accordo fra Renzi e Juncker” raggiunto al G20 in Australia, intesa di cui faceva parte la lettera di impegni sulle riforme del governo italiano inviata nei giorni scorsi e pubblicata ieri dal Tesoro.
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