Nei primi tre mesi del 2016 l’occupazione è cresciuta con 242 mila persone impiegate in più su base annua. Lo comunica l’Istat sottolineando che rispetto al trimestre precedente c’è un “moderato aumento” dello 0,1%. “Il contributo decisivo viene dall’occupazione a tempo indeterminato (+341 mila) – spiega l’istituto di statistica nel report sul Mercato del lavoro – a fronte della sostanziale stabilità di quella a termine e del calo degli indipendente. L’incremento è maggiore per il lavoro a tempo parziale”.
Nel primo trimestre 2016 “gran parte degli indicatori sul mercato del lavoro continuano a segnare un miglioramento”, secondo l’ultimo rapporto dell’Istat. L’input di lavoro utilizzato complessivamente dal sistema economico registra aumenti dello 0,5% su base congiunturale e del 2,1% in termini tendenziali e queste aumento coinvolge tutti i principali settori economici, ad eccezione delle costruzioni.
“I numeri di posti di lavoro dell’Istat qualsiasi Paese che non vive di rancore ideologico dovrebbe accoglierli con uno sguardo sorridente – ha commentato Matteo Renzi – . Dal febbraio 2014 sono 455mila posti in più, più 390mila a tempo indeterminato. Aver cancellato l’articolo 18 non ha tolto diritti, non ha permesso di licenziare ma di assumere”.
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