La politica contro l'uso di armi chimiche

Non tardano le reazioni delle forze politiche italiane all'attacco di questa notte alla Siria.

Salvini

Il primo a commentare, in modo decisamente critico è stato il leader della Lega Matteo Salvini. “Stanno ancora cercando le 'armi chimiche' di Saddam stiamo ancora pagando per la folle guerra in Libia, e qualcuno col grilletto facile insiste coi 'missili intelligenti', aiutando per altro i terroristi islamici quasi sconfitti. Pazzesco, fermatevi”, è l'appello del leader della Lega su Twitter.

Meloni: “Deriva pericolosa”

Contraria anche la presidente di Fratelli d'Italia, Giorgia Meloni, che su Facebook ha definito l'attacco in Siria “fuori dalla legalità internazionale, in assenza di un pronunciamento dell'Onu sui presunti attacchi chimici”. “Evidentemente – ha concluso – i disastri causati in Libia non hanno insegnato nulla. L'Italia non assecondi questa pericolosa deriva”. 

Berlusconi

Prende le distanze dai colleghi del centro destra Silvio Berlusconi. “In queste situazioni – ha fatto sapere il leader di Fi – è meglio non pensare e non dire nulla. Si tratta di un attacco su obiettivi precisi contro siti legati alla produzione di armi chimiche, che traduce il principio internazionale di condanna di queste armi”. L'ex Cavaliere si è soffermato poi sulle difficoltà italiane di formare un nuovo governo: “Trump ha voluto avere al suo fianco la Francia e il Regno Unito, questo vuol dire che dovremmo con sollecitudine avere un nostro governo, forte e autorevole: quello del centrodestra. Oggi purtroppo siamo arrivati ad una situazione in cui abbiamo un governo che non conta niente”.

Romani: “Nessun coordinamento Nato”

Citico il senatore di Forza Italia, Paolo Romani, perchè “non coordinata a livello Nato e senza una risoluzione del Consiglio di sicurezza dell'Onu”. “Senza alcuna prova certa – ha aggiunto – si colpisce solo una delle due parti in gioco, il regime di Assad, e si favoriscono i terroristi jihadisti che stanno perdendo terreno”.

Gentiloni

“Le conseguenze umanitarie sulle vittime civili di queste armi atroci non sono degne della nostra civiltà – ha commentato Paolo Gentiloni durante una dichiarazione presso la Sala dei Galeoni di Palazzo Chigi -. Le abbiamo viste in questi giorni e non possiamo più tollerarle. Questo impegna le forze occidentali per prevenire l'utilizzo di armi chimiche. L'azione di questa notte è stata circoscritta e mirara a colpire la fabbricazione di armi chimiche. Ma non può essere l'inizio di un'escalation“. “L'Italia – ha continuato poi il premier – non ha partecipato a questa attività militare. Francia, Gran Bretagna e Stati Uniti sono Paesi alleati, ma abbiamo insistito e chiarito che il supporto logistico che forniamo soprattutto agli Usa, in questo caso particolare, non poteva in alcun modo tradursi nel fatto che dal territorio italiano partissero azioni direttamente mirate a colpire la Siria”.

Tajani: “Dibattito sulla Siria lunedì prossimo”

“L'uso di armi chimiche è inaccettabile. L'Europa deve giocare un ruolo maggiore nel garantire la pace e nell'evitare l'aggravarsi di crisi umanitarie, come quella che soffrono i siriani”. Così il presidente del Parlamento europeo Antonio Tajani suTwitter dove ha aggiunto che lunedì, durante la seduta plenaria del Parlamento europeo a Strasburgo, si terrà un dibattito sulla questione siriana.

Centrosinistra: “Bandire l'uso criminale di armi chimiche”

Il centrosinistra esprime in coro il proprio disaccordo all'uso di armi chimiche. Attraverso una nota congiunta, il segretario reggente del Pd Maurizio Martina e il responsabile esteri del partito Piero Fassino hanno ribadito “il massimo impegno politico e diplomatico per bandire l'uso criminale di armi chimiche, fermare le violenze e restituire la parola al negoziato come unica strada per mettere fine al dramma che la Siria vive da sette anni”. In questo senso, “la Conferenza internazionale sulla Siria convocata il 24/25 aprile a Bruxelles dovrà essere la sede per uno sforzo di responsabilità di tutta la comunità internazionale”.

Speranza: “Pace”

Decisamente di tono contrario all'attacco il coordinatore nazionale di Mdp e deputato di LeU, Roberto Speranza. “Le bombe – ha twittato – non risolvono i problemi. Li aggravano. Serve un immediato cessate il fuoco e una nuova iniziativa internazionale per la #pace”.