La Lega si schiera contro il “diritto ad emigrare”

Il primo a manifestare il proprio dissenso nei confronti del Global Compact è stato il sottosegretario agli Esteri Guglielmo Picchi (Lega). Per approfondire il tema e ribadire la sua posizione ha recentemente organizzato una conferenza alla Camera attraverso il Centro Studi Machiavelli. A distanza di qualche giorno il Carroccio assume una posizione ufficiale sul tema, presentando una risoluzione in Commissione Esteri per spiegare “perché il nostro Paese, come hanno già fatto anche altri Stati europei, non deve aderire al Global Compact”.

Cos'è il Global Compact

Ma cos'è il Global Compact? Ecco la definizione che ne dà il rapporto del Centro Studi Machiavelli: “Il Global Compact utilizza il tipico linguaggio burocratico delle cancellerie, zeppo di elenchi e concetti vagamente espressi. Dal titolo tuttavia si può notare un approccio nettamente in contrasto con gli obiettivi del governo italiano. Se quest’ultimo infatti è orientato ad una riduzione dei flussi verso l’Europa, il global compact si propone di gestire una migrazione continua, senza mai affrontare questioni numeriche”. Nato in seno all'Onu nel 2016, il prossimo 10 dicembre a Marrakech, in Marocco, verrà votata la sua adozione non vincolante. Dall'accordo si sono già sflilati Stati Uniti, Austria, Ungheria, Australia, Polonia e Svizzera.

“Nessuno può imporci un'immigrazione incontrollata

Il capogruppo della Lega in Commissione Esteri, Paolo Formentini, ha spiegato la contrarietà del suo partito affermando che “nessuno può imporci un'immigrazione incontrollata”. Per lui si tratta “dell'ennesimo tentativo di ingerenza nelle politiche nazionali”. “Ci sembra assurdo dare ad un organismo non eletto che non risponde direttamente ai cittadini una competenza propriamente statuale”, aggiunge Formentini. “È anacronistico e socialmente pericoloso – prosegue – limitare la sovranità nazionale nella gestione dei flussi migratori. Allo stesso tempo è falso che il fenomeno della migrazione di massa sia positivo e vantaggioso per tutti. Lo abbiamo visto in questi anni di finta accoglienza voluta dai governi di sinistra cosa è successo in Italia. Occorre quindi una netta distinzione tra rifugiati, per quali le nostre porte sono e saranno aperte e migranti economici e clandestini“. Gli fa eco Barbara Saltamartini, deputata della Lega e presidente della Commissione attività produttive della Camera il Carroccio, la quale sottolinea che “saremo sempre favorevoli ad una regolamentazione seria dei flussi ma non possiamo concedere a tutti il diritto di emigrare, indipendentemente dalla ragione che spinge a farlo. Né siamo e saremo propensi a perdere ulteriormente la nostra sovranità. Come è ben noto, noi siamo per una rete sicura di accoglienza, per coloro che effettivamente ne hanno diritto, ed è per questo che sosteniamo i corridoi umanitari. Allo stesso tempo, però, continueremo ad essere contrari a ingressi incontrollati nel nostro territorio”.