Ius Soli su un binario morto

Nella sola giornata di ieri ben otto testi di legge sono entrati nel calendario del Senato. Oltre a quello sul Biotestamento, si registra la presenza del ddl sui testimoni di giustizia, quello sugli orfani di femminicidio, quello per la deradicalizzazione dello jihadismo, il libro bianco della Difesa, il provvedimento di riforma delle professioni sanitarie, la riforma del regolamento del Senato, e soltanto in fondo alla lista compare il testo sullo Ius Soli.

Da oggi pomeriggio si comincia a votare, a cominciare dal testo sul Biotestamento. Restano soltanto due settimane prima della sospensione dei lavori dell'Aula per le vacanze di Natale. Difficile a questo punto che la legge sulla cittadinanza possa essere votata. Appare però fiducioso Luigi Zanda, capogruppo Pd al Senato: “È un finale perfettamente in linea con l’intera legislatura che si è contraddistinta per aver cambiato il Paese in tema di diritti civili e politiche sociali a sostegno dei più deboli: il biotestamento, la legge sui testimoni di giustizia attesissima dall’ordinamento giudiziario, la legge sugli orfani di crimini domestici, lo ius soli”. Secondo Zanda si tratta di “un calendario ambizioso ma realizzabile se, responsabilmente, tutti i gruppi collaboreranno evitando ostruzionismo e interventi finalizzati a rallentare i lavori. Ho proposto a tutti i gruppi parlamentari non solo di lavorare fino al giorno prima delle festività natalizie ma anche di collaborare seriamente”.

A sinitra, tuttavia, non tutti hanno la stessa euforia di Zanda. La mancata approvazione dello Ius Soli entro Natale potrebbe scardinare il delicato asse su cui si reggono le alleanze del Pd. “Abbiamo chiesto che almeno si facesse un dibattito davanti al Paese, in cui ognuno si sarebbe preso le sue responsabilità. Invece il Pd non vuole parlarne in campagna elettorale”, dice l'ex Sel Massimiliano Smeriglio, vicepresidente della Regione Lazio che ha aderito a Campo Progressista di Giuliano Pisapia. Prevista nel pomeriggio di oggi una manifestazione davanti Montecitorio a favore dello Ius Soli.