ITALICUM, IL PREMIER: “SI PUO’ CAMBIARE MA IL PD NON PROPORRA’ UNA NUOVA LEGGE”

“Per me l’Italicum è una ottima legge ma se tutti pensano di riaprire il tema, il Pd è pronto non a presentare un’altra proposta sennò fai come il carciofo, con gli altri che dicono solo no. Ma siamo disponibili veramente ad andare a vedere le carte e a confrontarci. Io non faccio una nuova legge, non decido io, è una scelta del Parlamento. Ma la legge elettorale è meno importante della riforma e se serve cambiarla si cambia”. Lo ha detto Matteo Renzi durante un’intervento su Radio Popolare.

Rispondendo a un ascoltatore, polemico sulla riforma della Costituzione, il premier ha spiegato che la “Boschi-Renzi” non stravolge la Carta Fondamentale “dei 47 articoli su cui interveniamo la maggioranza riguarda il Titolo V che ha fatto D’Alema e non i partigiani”. Il capo del Governo ha ricordato che “la gran parte dei partiti costituenti erano contrari al bicameralismo paritario che fu un compromesso perché i partiti non erano d’accordo”. Anche sul numero dei parlamentari il premier sostiene che “è cresciuto, non è quello che avevano voluto i partigiani”.

Renzi è poi tornato sul confronto in tv con Gustavo Zagrebelski. “Ho un grande rispetto per lui, ho fatto l’esame di diritto costituzionale sul suo testo ma nel merito la matematica si è rivoltata contro. Checché ne dicano i campioni del No noi abbiamo rafforzato la garanzia per l’elezione del Capo dello Stato perché la Costituzione vigente dal quarto scrutinio basta la maggioranza semplice mentre noi abbiamo alzato il quorum al 60 per cento”

Quanto ai nuovi poteri del premier, Renzi ha detto che “cambiavano con la riforma di D’Alema e di Berlusconi. Ora non c’è un potere in più per il premier anzi nell’art.83 ci sono più garanzie per il capo dello Stato e in generale più garanzie per le opposizioni e si favorisce la partecipazione popolare. Faccio un esempio contro di me: con la nuova riforma rispetto al referendum sulle trivelle si potevano raccogliere 800 mila firme e il quorum si abbassava e così il referendum sarebbe passato”.