Le banche continuano a soffrire gli effetti della crisi, che pesano soprattutto sulle sofferenze lorde. Secondo il rapporto diffuso dall’Abi a settembre sono cresciute a 177 miliardi di euro dai 174 di agosto (+22% su base annua) mentre quelle nette sono passate da 79,5% a 81,4% miliardi. Più in generale segnala l’Abi dal 2007 le sofferenze sono raddoppiate sia i termini di numero di affidati che di ammontari.
Il numero di affidati in sofferenza è passato da 593.820 nel 2008 ad oltre un milione e duecento mila a giugno 2014, mentre in termini di ammontari le sofferenze sono passate da 41 miliardi a quasi 162,5 miliardi. Se si considera la classe di grandezza fino a 125 mila euro si può riscontrare che a giugno 2014 tale classe ha visto il raggiungimento di oltre un milione di affidati, più 465 mila rispetto a fine 2008.
Vanno però registrati riflessi positivi almeno sui livelli dei mutui: il tasso medio si è ridotto al 2,92% (2,99% il mese precedente). Il tasso medio sulle nuove operazioni di finanziamento alle imprese si è ridotto al 2,82% (il valore più basso da febbraio 2011).
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