Italia ultima in Europa per spesa nell’istruzione

L’Istruzione continua a non essere una priorità della politica. Lo dimostra l’Annuario statistico italiano pubblicato dall’Istat in questi giorno secondo cui la nostra spesa pubblica pubblica per la Scuola è la più bassa dell’Unione Europea. Lo studio si basa sui dati Ocse; dal rapporto si evince che il nostro Paese riserva alla crescita e alla cultura dei sui giovani appena il 4,6% del Prodotto interno lordo. La classifica è guidata dalla Danimarca (7,9% del pil), ma fanno meglio di noi anche Regno Unito (6,4%), Paesi Bassi (6,2%), Francia (6,1%), Portogallo (5,5%) e Germania (5,1%).

Secondo Marcello Pacifico, presidente Anief e segretario organizzativo Confedir, “questi dati confermano che investire nella formazione, nella scuola e nell’universita’ non va considerata una spesa, ma un saggio investimento: perche’ un giovane ben formato e preparato è una risorsa in più, anche per rilanciare lo sviluppo economico del Paese. Per questo motivo, spendere di più per formare capitale umano significa credere nella capacita’ civilizzatrice e lavorativa dei cittadini. E, nel contempo, gettare le basi per la costruzione di una società equa e solidale”.