Nel nome del Male

rp_donaldo-150x150.jpgLe feste natalizie trascorrono speditamente così come tutto il corso della vita paragonabile a quella realtà descritta bene dal Salmo 89: “ai Tuoi occhi, mille anni sono come il giorno di ieri che è passato, come un turno di veglia nella notte… insegnaci a contare i nostri giorni e giungeremo alla sapienza del cuore”. Purtroppo questa sapientia cordis è quasi imperscrutabile ed estranea a molti compresi i famosi cristiani così bravi a riempirsi la bocca sui tanti doveri morali da imporre agli altri e poi cosi esperti nel criticare e pregiudicare chiunque, fomentando divisioni inaudite dentro le proprie comunità.

Tali atteggiamenti li vediamo in questi giorni manifestarsi addirittura nei confronti del Pontefice dove, terminato il tempo della “luna di miele”, è ufficialmente avanzata la campagna di diffamazione. I famosi esperti, etichettati come cattolici, si cimentano a descrivere Papa Francesco di fatto come un manipolatore spregiudicato che vorrebbe semplicemente fare fuori i propri nemici emarginando, secondo loro, quella grande parte di Chiesa che non la penserebbe come lui.

Mormorazioni infinite e penose nei suoi confronti anche se poi gli stessi farisei sono pronti dinanzi a qualche pubblico o telecamera ad intesserne grandi elogi. Tale ipercriticismo non è altro che il modus operandi di una mentalità cronica che ha come stile il disprezzo verso chi compie il bene e di chi fa il bene. E’ assolutamente necessario trovare ed evidenziare la debolezza dell’altro e sono ormai così tanti coloro che si aggregano nel nome del male, per desiderarlo negli altri gridandolo ovunque lo si possa udire…

Impera il piacere di vedere il prossimo mancante di un qualcosa da potergli rinfacciare o far pesare. L’uomo non cambia facilmente e non riesce a correggersi nonostante si professi religioso e devoto; anzi, molto spesso sono appunto “gli esperti di Dio” ad ergersi come maestri indefettibili per rivelarsi poi soltanto miseri mercenari. Non sono esclusi i preti o vescovi, suore o monache di clausura, insegnanti di religione o professori di teologia, perché chiunque è segnato da questa impietosa umanità. Quanti gesti di solo protagonismo trascinano la Chiesa a deludere e scandalizzare i piccoli; quanto odio e maldicenza avviene lì dove la gente semplice mai se l’aspetterebbe! Quanto narcisismo insaziabile e ambizioni patologiche vediamo da coloro che dovrebbero essere testimoni di vera libertà e umiltà.

Quanto spiritualismo c’è all’interno del mondo cristiano e oltre! Parole vuote e discorsi astratti vengono divulgati con passione… Tutti i giorni dai social ai tanti e molteplici incontri di ogni genere si assiste a questa continua cascata di parole anche belle e biblicamente romantiche ma del tutto astratte. Un fiume in piena di una fede concettualizzata e non vissuta, senza opere, fatta soltanto di presagi e moniti, insegnamenti teorici privi di esperienza con esortazioni poco credibili. Un devozionismo lontano dalla realtà e dall’autentica relazione che bisognerebbe avere con il Creatore. Molti preannunciano la fine dell’umanità, ieri anche Ali Agca l’ha potuto fare in mondovisione da quella stessa Piazza San Pietro dove attentò la vita di Wojtyla: ma questo oggi fa solo sorridere e non indignare! Sapientia cordis?