L'accusa dal Consiglio Onu per i Diritti umani era giunta il 7 settembre scorso: in Italia ci sarebbe una recrudescenza di “atti di violenza e di razzismo contro migranti, persone di discendenza africana e Rom”. Per questo l'Alto commissario per i Diritti umani dell'Onu, Michelle Bachelet, aveva annunciato che a breve “verrà inviato personale” delle Nazioni Unite allo scopo di valutare quanto accade nel nostro Paese nei confronti di coloro che vi arrivano dalla rotta mediterranea e di quanti vi soggiornano nei campi nomadi, sparsi a centinaia nel territorio, specie nelle grandi città.
Le parole della ex presidente del Cile non avevano lasciato indifferente il governo italiano. Il ministro dell'Interno, Matteo Salvini aveva risposto: “L'Italia negli ultimi anni ha accolto 700 mila immigrati, molti dei quali clandestini, e non ha mai ricevuto collaborazione dagli altri Paesi europei. Quindi non accettiamo lezioni da nessuno, tantomeno dall'Onu che si conferma prevenuta, inutilmente costosa e disinformata”. Ora una risposta formale e de visu alla Bachelet è arrivata dal ministro degli Esteri, Enzo Moavero Milanesi, durante un incontro a Ginevra con l'Alto commissario per i Diritti umani dell'Onu a margine dell'assemblea dell'Onu. L'Italia – ha detto il capo della Farnesina – ritiene “infondati” i rilievi sollevati dall'Onu sulle “presunte inadempienze italiane in materia di rispetto dei diritti umani dei migranti” e sottolinea, al contrario, “il riconoscere del notevole impegno italiano nel salvataggio e nell'assistenza ai migranti che attraversano il Mediterraneo”.
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