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IL PIANO MIGRANTI DEL GOVERNO: UNO OGNI MILLE ABITANTI

irca tre migranti o richiedenti asilo per ogni mille abitanti, per affrontare l’emergenza e per una distribuzione equilibrata sul territorio italiano e una migliore integrazione sociale. Questo è il piano del Governo, d’intesa con i Comuni, ancora in via di definizione nei dettagli, ma già predisposto nelle linee essenziali, con la firma del ministro dell’Interno Angelino Alfano, in accordo con le massime istituzioni dello Stato. Per i Comuni che aderiranno, sono previste agevolazioni economiche e burocratiche, con deroghe al Patto di stabilità, come il via libera a nuove assunzioni e più soldi.

Gli immigrati in Italia sarebbero meno di 200mila. E nonostante la percentuale nel nostro Paese sia inferiore a quella di altri Paesi d’Europa (l’8 percento circa, contro il 9,6 percento della Spagna, per esempio), le polemiche sull’accoglienza sembrano diventare sempre più “torride”, con l’avanzare dell’estate.

Il piano Alfano mira innanzitutto ad aumentare le adesioni alla programmazione dello Sprar, il Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati, attualmente su base volontaria. Inoltre, il Governo cerca così di venire incontro alle esigenze delle cittadine italiane che più soffrono il carico dell’immigrazione in forma emergenziale. Piero Fassino, presidente dell’Associazione nazionale dei Comuni d’Italia (Anci) e Sindaco di Torino fino allo scorso maggio, ha dichiarato che “finora l’immigrazione è stata governata bene, ma i numeri stanno superando la soglia governabile. Se non lo vediamo per tempo questo problema rischia di travolgerci”.

Per i piccoli Comuni, sono previste due o al massimo tre persone ogni mille residenti. Per le grandi città, però, si sta valutando di ridurre ulteriormente la percentuale, in modo da ridensificare demograficamente piuttosto i piccoli centri abbandonati o dove la popolazione ha un’età media più alta.

Attualmente, sono 800, i Comuni che hanno deciso di aderire allo Sprar e che, quindi, potranno godere delle deroghe, per esempio, al divieto di assunzioni. Potranno procedere al reclutamento di nuovo personale, di cittadini italiani da impiegare nei progetti di assistenza e integrazione dei migranti e richiedenti asilo. Inoltre, saranno corrisposti dallo Stato 50centesimi a migrante, a titolo di rimborso per spese generali. Finora, invece, ai Comuni che partecipano allo Sprar non sono elargite somme dirette a fondo perduto, ma solo i rimborsi per le spese sostenute per l’accoglienza in strutture alberghiere o appartamenti, che devono essere rendicontati e documentati.

I Centri di primo soccorso e accoglienza, che ospitano gli stranieri appena entrati irregolarmente in Italia, sono: a Lampedusa (Agrigento) e a Pozzallo (Ragusa), in Sicilia; a Elmas (Cagliari), in Sardegna; a Otranto (Lecce), in Puglia.

Miriam Martinez

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