Greta e Vanessa sono Italia. Gentiloni: “Sul riscatto solo illazioni”

“Siamo contrari al pagamenti di riscatti. Si tratta solo di illazioni”. Paolo Gentiloni risponde alle voci su presunte trattative con i terroristi per ottenere il rilascio di Greta Ramelli e Vanessa Marzullo, le due operanti italiane tenute prigioniere in Siria per 6 mesi e liberate ieri. “L’Italia – ha chiarito il ministro degli Esteri- in tema di rapimenti si attiene a comportamenti condivisi a livello internazionale, sulla linea dei governi precedenti: è la nostra linea”. Gentiloni ha anche detto che “nella lotta al terrorismo non accettiamo lezioni da nessuno: siamo in prima fila, da tanti anni, dall’11 settembre e lo ribadiremo alla conferenza internazionale dei principali paesi della coalizioni anti-Isis”. Il responsabile della Farnesina ha anche criticato duramente chi ha “detto che Vanessa e Greta se la sono cercata. L’Italia ha bisogno di volontari come loro”.

Le due ragazze sono rientrate in Italia questa mattina. Il Falcon dell’Aeronautica militare che le trasportava è atterrato alle 4 in punto all’aeroporto di Ciampino a Roma. Ad accoglierle lo stesso Gentiloni e i familiari, visibilmente commossi. Le ragazze indossavano giubbotti scuri, pantaloni neri e scarpe da ginnastica bianche e rosse. Sono apparse molto stanche e sono entrate nell’edificio militare insieme a Gentiloni senza rilasciare interviste.

Toccante l’abbraccio di Greta e Vanessa con genitori, parenti e amici arrivati dalla Lombardia. Subito dopo sono state trasportate all’ospedale del Celio per un controllo medico. Felicissimo il padre di Vanessa che in lacrime, a Rainews24, ha detto: “Mi sembra di rinascere”. Il fratello di Greta ha invece fatto i complimenti alla Farnesina definita “l’equipe migliore al mondo”. Ad avvisare della liberazione i congiunti è stato il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, con una telefonata.

Gentiloni ha commentato il rientro in patria delle due con un tweet: “Bentornate in Italia, Abbracciate ai famigliari. Grazie a unità di crisi, servizi, tutto il lavoro di squadra. #GretaeVanessa. Erano state sequestrate il 31 luglio scorso nel nord della Siria, fra Aleppo e Idlib. In seguito, erano state cedute dai rapitori al fronte Al Nusra, il ramo siriano di al Qaida. Il 31 dicembre era stato diffuso un video in cui le due ragazze, vestite con un chador nero, chiedevano aiuto dal governo italiano e dicevano di rischiare di essere uccise.