Dissesto idrogeologico, giovedì in Consiglio dei ministri

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Da uno studio pubblicato su Nature emerge che il cambiamento climatico ha un effetto diretto anche sulle alluvioni in Italia ed in Europa. Una tendenza alla tropicalizzazione che si traduce in una più elevata frequenza di manifestazioni violente, grandine di maggiore dimensione, sfasamenti stagionali, precipitazioni brevi ed intense ed il rapido passaggio dal caldo al maltempo che compromettono le coltivazioni nei campi con danni per alluvioni e siccità che superano i 14 miliardi di euro in un decennio, tra perdite della produzione agricola nazionale e danni alle strutture e alle infrastrutture nelle campagne. Ieri il capo politico del M5S Luigi Di Maio ha assicurato che giovedì, in Consiglio dei Ministri “arriva lo stato d'emergenza per i comuni del Siracusano nei quali, per effetto del dissesto idrogeologico e delle piogge, ci sono state vittime”.

I fondi per le opere

Per il leader di Italia Viva, Matteo Renzi 25,9 miliardi sono già oggi disponibili e non spesi sul dissesto idrogeologico di cui: 12.800 per la mitigazione del rischio, 3.000 per l'edilizia scolastica, 3.900 per reti fognarie e depuratori, 3.100 per il sisma bonus, 3.150 per il piano invasi e piano acquedotti. “Il maltempo che sta investendo l'Italia in queste settimane sta aggredendo un territorio molto fragile. Occorrono progetti esecutivi per aprire i cantieri e mettere in sicurezza il Paese. I fondi ci sono e vanno spesi”, afferma il ministro dell'Ambiente Sergio Costa alle Regioni. “Il Piano Stralcio ha già stanziato 315 milioni di euro nel 2019 per finanziare progetti esecutivi di tutela del territorio dal dissesto idrogeologico – spiega il ministro – e prevede 263 interventi in tutte le regioni”. Si tratta di opere di estrema urgenza e indifferibilità, che hanno già ottenuto l'avallo dei commissari straordinari per il dissesto idrogeologico. “Complessivamente il governo ha stanziato 11 miliardi di euro per il triennio 2019-2021, nell'ambito del Piano nazionale Proteggi Italia, per la messa in sicurezza dal rischio di dissesto idrogeologico, con i primi 3 miliardi di euro disponibili nell'ambito del Piano stralcio 2019 per opere immediatamente cantierabili”.

Task force esecutivo-Regioni

I problemi di dissesto riguardano il 79% del territorio nazionale, ecco perché al ministero dell'Ambiente  è stata istituita una task force, per collaborare costantemente con le Regioni e affinché i progetti presentati diventino cantierabili. “Vogliamo cantieri diffusi, per interventi di ripristino ambientale – aggiunge il ministro Costa -. In questo modo si crea occupazione e si lavora alla tutela del territorio. Non possiamo continuamente inseguire l'emergenza, dobbiamo prevenire e prenderci cura del nostro Paese. Ecco perché il ministero dell'Ambiente sarà sempre pronto a sostenere i progetti che le Regioni intendono presentare”. Quindi, il ministro rilancia l'approvazione in via prioritaria della norma Cantiere Ambiente, al fine di velocizzare la spesa e consentire la messa in sicurezza preventiva del territorio: “Il disegno di legge Cantiere Ambiente, incardinato al Senato, deve avere un iter celere. La messa in sicurezza preventiva costituisce il migliore strumento per la salvaguardia delle vite umane e del territorio. Allarmi e tragedie possono essere evitate, ottenendo in cambio anche un grande risparmio in termini di spesa pubblica”.