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“Di Maio apre al governo di larghe intese”. Ma arriva la smentita

Quella delle alleanze è sempre stata, almeno in parte, l'incognita elettorale del M5s. Il leader politico del Movimento, nonché candidato premier, Luigi Di Maio, aveva recentemente sostenuto che l'ipotesi di un dialogo (non di alleanza) sarebbe stata presa in considerazione solo se i pentastellati non avessero raggiunto la soglia del 40% al voto del 4 marzo. Nelle ultime ore, però, le certezze legate alla corsa solitaria del M5s sembrano accusare qualche tentennamento: l'agenzia 'Reuters', infatti, ha rivelato alcune dichiarazioni che il candidato Di Maio avrebbe riferito a una platea di investitori a Londra, aprendo alla possibilità che i 5 stelle possano optare per un governo di larghe intese con Pd, Forza Italia e Lega nord. Parole riportate all'agenzia da una fonte presente all'incontro.

Di Maio: “Errore di traduzione”

Il meeting in questione è stato svolto presso la sede di un club londinese, nel quartiere di Knightsbridge, dove i rappresentanti di alcuni importanti fondi di investimento si sono radunati e dove il leader grillino ha parlato del programma elettorale dei pentastellati e degli scenari futuri che si aprirebbero per il nostro Paese all'indomani delle elezioni. Sui contenuti di quanto emerso nel corso dei colloqui, però, Di Maio ha tenuto a precisare che “quanto riportato dall’agenzia Reuters non corrisponde al vero. Agli investitori internazionali incontrati oggi a Londra ho ribadito ciò che ho sempre detto: che il giorno dopo le elezioni, se non dovessimo avere la maggioranza dei seggi, farò un appello pubblico a tutte le forze politiche invitandole a convergere sui temi e sulla nostra squadra di governo, senza alcun tipo di alleanze, inciuci o scambi di poltrone di governo”.

“Appelli, non larghe intese”

La fonte citata dall'agenzia ha preferito rimanere anonima, ribadendo però come il candidato premier del M5s abbia rimarcato la prospettiva di un governo di larghe intese in caso di uno stallo post-voto, nonostante tale ipotesi non sia mai saltata fuori in nessun discorso dell'establishment grillino. Interpellato dall'Ansa sulla questione, Di Maio ha attribuito la voce fatta circolare da 'Reuters' a un difetto di traduzione, spiegando che non ci sarà “nessun governo di larghe intese” ma, eventualmente, “un appello per convergere sui temi”. Parole con le quali il leader del Movimento ha tentato di spegnere il fuoco della polemica, sottolineando che la linea dei pentastellati resterà la stessa che è stata finora professata.

redazione

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