De Carli: “Retorica populista, zero fatti per le famiglie”

Abbiamo assistito alla solita retorica populista da campagna elettorale del Governo giallo verde”. E' netta la bocciatura di Mirko De Carli, coordinatore per il Nord Italia del Popolo della Famiglia, nei confronti di quanto affermato dal premier Giuseppe Conte durante la consueta conferenza stampa di fine anno. In Terris ha raccolto il suo sfogo. 

Dunque Conte non vi ha convinti?
“No. Il premier ha evocato meriti che non sono riscontrabili nei fatti, ribadendo che i due capisaldi della manovra finanziaria – 'quota 100' e il reddito di cittadinanza – permangono senza specificare, realmente e concretamente, a quali cittadini queste misure economiche porteranno cambiamenti e soprattutto con quali risorse effettive riuscirà a coprire questa platea visto che,con la riduzione del deficit Pil dal 2,4 al 2,04% sono ridotti drasticamente i miliardi di euro messi a disposizione per queste manovre”.

Al netto dei numeri e delle coperture, sono misure che considerate utili ai fini della crescita?
“Le consideriamo inefficaci e inique. Invece di aiutare la crescita, grande problema del nostro Paese e della nostra economia, e avviare un processo che porti all'aumento dei posti di lavoro per avere un trend positivo verso la piena occupazione, si continua a seguire quella che è la retorica da campagna elettorale.
Purtroppo non c'è traccia di misure a favore della famiglia, nessun concreto contributo a favore dell'impresa familiare e quindi ribadiamo il nostro rammarico per una manovra finanziaria che ha destato grande preoccupazione non solo a livello nazionale, ma anche a livello europeo. Una manovra inefficace ed improduttiva in termini positivi. Nel 2019 le famiglie vivranno un anno di difficoltà economiche non affrontate realmente da questo Governo”.

Su diverse misure previste in manovra e sullo stesso deficit il governo ha fatto marcia indietro. Vede un esecutivo che prima urla e poi si allinea ai dictat europei, o crede nella politica dei 'piccoli passi' di Tria, che punta a realizzare tutti i punti del contratto Lega-M5s nell'arco del quinquennio? 
“E' un governo che fa lotta ed opposizione allo stesso tempo. Sappiamo benissimo che il miglior amico di una forza politica è il nemico permanente. Diciamo in primis che Matteo Salvini è bravissimo a trovare avversari tutti i giorni in quanto capaci di evidenziare il suo impegno e riunire le sue 'truppe', sempre crescenti in una politica che somiglia sempre più a un'arena gladiatoria. Purtroppo questa logica l'abbiamo già vista in vent'anni di 'Berlusconi si e Berlusconi no' e non mi sembra abbia portato grandi frutti al nostro Paese, se non immense fratture e danni per la società civile”.

Quale strategia comunicativa sta attuando l'esecutivo? 
“Quella di una campagna pubblicitaria tesa a coprire gli errori, le incapacità e le impossibilità reali di fare ciò che hanno promesso in campagna elettorale creando nuovi nemici sistematicamente. La scorsa estate erano i migranti, ora sono la magistratura, l'Unione europea e i giornaloni di sinistra. Oggi Conte ha parlato di lobby contro le quali combattono. Poi però si dichiarano delle cose per poi fare l'esatto opposto; lo abbiamo visto con i migranti dove non si è fatto ciò che si doveva fare e cioè il rimpatrio immediato dalle navi dopo averli salvati in mare, con l'applicazione di una normativa con un reale divieto per l'immigrazione legata a motivi economici, come avvenuto in Ungheria. In Europa il governo giallo verde ha ceduto ai diktat ed alle imposizioni della Commissione europea mantenendo gli impegni assunti da Gentiloni. Infine sulla vicenda della tassa sul volontariato, su cui si è attaccata la Cei, si è tornato indietro. Per il no profit sarebbe stato un danno clamoroso; si è riconosciuto l'errore e si è prevista una modifica alla norma per l'anno prossimo. Questo governo, insomma, punta a campare sino alle Europee, cercando di incassare il massimo profitto elettorale possibile ma per le famiglie italiane i risultati sono zero”.

Quali battaglie intendete portare avanti nel 2019?
“Cercheremo portare a compimento quella misura, che riteniamo davvero rivoluzionaria, sul piano sociale e fiscale per le donne e le mamme d'Italia e che è rappresentato dal reddito di maternità. Siamo in giro per l'Italia, io sarò in giro personalmente in tutti i comuni italiani a presentare e spiegare la proposta del Reddito di Maternità che vuole finalmente dare uno stipendio alle mamme che scelgono di dedicare otto anni della loro vita al servizio dei propri figli e della propria famiglia a tempo pieno. Mille euro al mese per otto anni, 96.000 euro esentasse, una manovra che costerebbe a pieno regime neanche 3 miliardi di euro, coperti dai fondi già predisposti a bilancio per il ministero delle Pari Opportunità. Crediamo che questa proposta, insieme alle altre ricette economiche – come il quoziente familiare con particolare attenzione alle famiglie monoreddito, la 'domenica in famiglia', il No Irap per le imprese familiare, passando per la detassazione totale degli utili investiti in impresa e del costo del lavoro per l'assunzione dei giovani italiani Under 40 – possano realmente riportare la parola speranza nel vocabolario delle famiglie italiane”.

Come la porterete in Parlamento?
“Saremo quindi in giro e presenti in tutta Italia,nelle piazze del Paese nelle prossime settimane a raccogliere le firme per la proposta del Reddito di Maternità e speriamo che, una volta raccolte le 50000 firme, venga calendarizzata già prima dell'estate nei lavori parlamentari. L'obiettivo e presentare il Pdf alle prossime Europee come l'unica forza politica capace di raccogliere un consenso crescente,rispetto a quelle che sono le esigenze delle famiglie. Gireremo l'Italia a spiegare tutto questo, affinché anche nel parlamento europeo così come in tanti consigli comunali e forse regionali – fra poco si vota in Abruzzo – la voce delle famiglie sia rappresentata dal Pdf.