D’Alema al vetriolo: “Il renzismo? E’ il revival del berlusconismo”

“Meglio prendere il 3% a favore di ciò che si ritiene giusto che il 20 a favore di ciò che si ritiene sbagliato. E comunque io credo che lo spazio a sinistra del Pd sia molto più grande“. Lo ha detto Massimo D’Alema nel corso di un’intervista al Corriere della Sera in cui rimarca che la scissione del Pd non solo era “inevitabile” ma “persino tardiva“.

“Bisognava farla prima”, spiega, “era matura già con il Jobs act. Tutta l’ispirazione politica renziana è contraria ai valori della sinistra e prima ancora agli interessi del Paese. Il renzismo non è stato che il revival del berlusconismo. Meno tasse per tutti. Bonus. Abolizione dell’articolo 18. Financo il ponte sullo Stretto. Mi stupisco che Berlusconi non si rivolga alla Siae per avere i diritti d’autore. E per due anni e mezzo si è paralizzato il Parlamento per una riforma costituzionale confusa, spazzata via dal popolo; e per una legge elettorale incostituzionale, frutto di un mix di insipienza e arroganza”.

Renzi, aggiunge l’ex segretario Ds, “ha imposto una legge elettorale solo per la Camera, dando per scontato che il Senato venisse abolito. Ora siamo alla vigilia delle elezioni e la legge elettorale non c’è. Il fallimento del renzismo non potrebbe essere più totale. Un vero maggioritario, sul modello del Mattarellum, lo avremmo apprezzato”. Ma in commissione, sottolinea, “è stata approvata una legge escogitata dal senatore Verdini, che con il Mattarellum non ha nulla in comune. Si vota con un’unica scheda, su cui tutti i partiti presentano il loro simbolo; però collegio per collegio possono decidere di presentare anche un candidato. Una legge immorale, che genera accordi di potere di natura notabilare, ricatti, condizionamenti”.

A sinistra del Pd “c’è molto altro“,spiega D’Alema. “Forze che devono unirsi in un’alleanza per il cambiamento, aperta a tutti quelli che vogliono dare vita a un programma di centrosinistra”. Perché Renzi ha stravinto le primarie? “Perché non ha detto la verità sul suo progetto: allearsi con Berlusconi. Del resto, il suo modello è House of Cards“. Ma, conclude D’Alema, “l’ammucchiata di forze ‘responsabili’ mi ricorda più Razzi e Scilipoti che Moro e Berlinguer. Una parte secondo me maggioritaria del Pd vuole il centrosinistra. Il ‘Renzusconi’ non mi pare molto popolare, tirerà la volata a Grillo“.