Corruzione, Renzi ai giudici: “Parlino con le sentenze non con i comunicati”

L’inchiesta su Mafia Capitale ha posto Roma al centro dell’attenzione dell’opinione pubblica. L’Urbe ormai viene vista come una città dominata dal malaffare e dalla corruzione. Sulla questione è intervenuto Matteo Renzi, intervistato dal Messaggero. “”Roma non è corruzione – ha detto il premier – Roma è meno che mai la mafia. Roma, insisto, deve ripartire”. Un messaggio chiaro lanciato al sindaco Marino col quale i rapporti non sono mai stati particolarmente buoni. ” Al Campidoglio – ha spiegato – sono comprensibilmente scossi per quanto è accaduto. Ma mi verrebbe da dir loro, in romanesco: ahò, dateve ‘na mossa, non state fermi là. Roma deve ripartire. Com’era lo slogan di Marino in campagna elettorale? Daje! Appunto”.

Il Mondo di Mezzo, secondo i giudici, guadagnava montagne di soldi attraverso i centri di accoglienza. “Chi lucra sui poveracci – ha sottolineato  Renzi – mi fa schifo, poi però è fondamentale che si arrivi a sentenza”. Ieri il presidente dell’Anm, Rodolfo Sabelli, ha detto che le misure anti corruzione varate dal governo sono deboli. Il presidente del Consiglio non ha gradito; “il ddl presentato dall’esecutivo – ha incalzato Renzi – si esercita nei tribunali e parla con le sentenze, non con le pagine dei giornali”. Il messaggio del premier alle toghe è chiaro: “Provo il massimo rispetto per i magistrati ma preferisco quelli che parlano con indagini e sentenze a quelli che parlano con i comunicati stampa. Un magistrato deve scrivere sentenze, le leggi le fa il Parlamento”.