Consulta e Csm, nulla di fatto. Se ne riparla martedì

Tredicesima fumata nera. Non sono serviti a nulla il monito del presidente della Repubblica Napolitano, le votazioni precedenti, il Pd che tratta con Sel, i tentativi di accordi tra Fi e Lega. Da eleggere ci sono ancora due giudici costituzionali e altrettanti componenti laici al Csm. Durante la mattinata in Parlamento, riunito in seduta comune, nessun candidato ha raggiunto il quorum richiesto dei 3/5 dei componenti, pari a 570 voti. Stessa situazione per l’elezione di due membri laici del Csm, nessuno ha raggiunto la quota di 514 voti necessari per far scattare l’elezione (servivano i 3/5 dei votanti).

La prossima votazione dell’Assemblea per eleggere i giudici della Corte costituzionale si terrà martedì 23. Sulla Corte Costituzionale – ha detto il capogruppo del Pd alla Camera Roberto Speranza – andiamo avanti con questi due candidati: Luciano Violante e Donato Bruno”. Il deputato del M5S Alessandro Di Battista, invece, attacca Napolitano dalle pagine del suo profilo Facebook: “Presidente, con il massimo rispetto, ma come si permette di interferire in questo modo sulle scelte del Parlamento? Non si vergogna nemmeno un istante?”.

Giuseppe Tesauro, presidente della Corte Costituzionale, rispondendo ai giornalisti sull’empasse del Parlamento ha detto: “Un’istituzione come la Consulta penso meriti ben altro trattamento”. Per Tesauro “uno spettacolo che non meritano anche i cittadini italiani che spesso sono un po’ troppo bistrattati”. Per Paola Binetti dell’Unione di Centro”l’ennesima fumata nera sulle nomine dei giudici non è solo un pessimo indicatore della capacità della politica di individuare soluzioni condivisibili per il buon funzionamento delle istituzioni, ma è anche un pessimo segnale al Paese.  Ma tutto ciò non può e non deve far passare in secondo piano le aspettative e le speranze dei giovani che in queste ore si stanno domandando se, ed eventualmente come e quanto, il Jobs Act inciderà sul loro futuro”.