Cattiva gestione delle banche, Padoan: “Sanzionare il prima possibile i manager”

Il ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan, intervenuto sul decreto “salva risparmio”, ha chiesto di sanzionare il prima possibile i manager responsabili di cattiva gestione delle banche, o che hanno venduto prodotti impropri ai risparmiatori.

Il nuovo piano di ristrutturazione di Mps, ha assicurato in Parlamento, arriverà “a breve” e permetterà alla banca di rimettersi in sesto e di tornare rapidamente sul mercato. Piena fiducia nell’attuale management che pure “ha manifestato la disponibilità a rimettere il proprio mandato”, ha ribadito il titolare di via XX settembre, fermo restando che “al momento della effettiva entrata dello Stato nel capitale della banca si procederà alla nomina di un nuovo cda”.

L’ad Marco Morelli, in effetti, nella notte fra il 22 e il 23 dicembre, manifestò al ministero la disponibilità a dimettersi dall’incarico, ma Padoan gli confermò la fiducia. E ora è chiamato a mettere a punto il piano che andrà sottoposto a Bce e Ue, mentre già c’è chi, come il presidente della commissione Bilancio Francesco Boccia (Pd) esprime i primi dubbi “sull’opportunità” di confermarlo anche dopo l’ingresso dello Stato. Con Francoforte “i rapporti istituzionali e personali sono ottimi“, ha sottolineato il ministro, tornando sulle critiche alla “politica di comunicazione” della vigilanza, troppo scarna e “poco trasparente” che andrebbe quindi “migliorata”. E resta aperta l’interlocuzione con la Ue, con cui è stato “condiviso” il meccanismo di compensazione per i 2,2 miliardi di bond subordinati emessi da Mps nel 2008 e in mano al retail.

Il primo passaggio da definire con le autorità europee è quello della garanzia sulla nuova emissione di bond, con il decreto in arrivo a breve per consentire la prima emissione con il cda del 19. Quanto alle crisi bancarie “tutti coloro che hanno provocato danni alla collettività, alle comunità locali, ai risparmiatori e agli investitori” vanno “sanzionati adeguatamente”, ha insistito Padoan, osservando che in alcuni casi sono stati venduti alla clientela retail prodotti inadatti al profilo di rischio e che ci sono state anche vere e proprie “forzature come l’abbinamento di finanziamenti all’acquisto di azioni”.

Per evitare il ripetersi di casi simili il governo è pronto “entro l’anno” a mettere in campo un progetto “concreto” di educazione finanziaria, anche sulla base parlamentare. Tanto che il presidente della commissione Finanze della Camera, Maurizio Bernardo, d’accordo con il suo omologo del Senato, Mauro Maria Marino, punta a fare una sintesi dei vari progetti da inserire, come emendamento, proprio nel decreto “salva-risparmio”. Diversa, invece, la pubblicazione delle liste dei debitori insolventi, sulla quale il ministro si ha mostrato più cautela, invitando a riflettere bene sulle conseguenze. “In principio – ha detto – penso che la trasparenza sia importante, fa parte della costruzione della fiducia”, “distrutta” dal “discredito che a volte si è gettato” sull’intero sistema, mettendone “a repentaglio” la tenuta.

Ma “bisogna fare un ragionamento ampio su come si arriva a identificare comportamenti ‘sfortunati’ e ‘scorretti’ che possono determinare accumulazione di debito”, ha spiegato Padoan, osservando che ci possono essere anche “questioni di legittimità e legali“.