CAMPANIA: SCOPPIA IL CASO DE LUCA, IL CANDIDATO DEL PD: “NON SARO’ SOSPESO”

A poche ore dalle Regionali campane scoppia il caso degli impresentabili. La lista di candidati sconsigliata dalla commissione parlamentare Antimafia è ancora parziale, sinora sono stati fatti i nomi di 4 politici in corsa per il consiglio pugliese. Domani è attesa l’integrazione della black list con l’inserimento dei candidati in Campania. E’ il caso De Luca a tener banco tra i partiti; secondo il sindaco di Salerno, condannato per abuso d’ufficio, quello della sospensione nei suoi confronti è “un problema superato perché la legge Severino non è applicabile a chi viene eletto per la prima volta”.

Sul punto, tra l’altro, la Cassazione in Sezioni Unite ha stabilito che sul sollevamento temporaneo dall’incarico non decide il Tar ma il giudice ordinario. La pronuncia riguardava la sospensione del sindaco di Napoli, Luigi De Magistris, ma potrà applicarsi a tutti casi analoghi. Intanto il M5S ha annunciato di aver presentato un esposto alla Procura della Repubblica di Salerno indirizzato anche al Consiglio dei Ministri e al ministro dell’Interno con allegato un dossier contenente tutta la situazione giudiziaria di Vincenzo De Luca. “Abbiamo un candidato presidente di Regione condannato in primo grado interessato dalla legge Severino – spiega la candidata presidente grillina Valeria Ciarambino – che verrà sospeso un secondo dopo la sua eventuale elezione. A doversi pronunciare sulla revoca della sospensione o sulla eventuale decadenza non è più il Tar ma la giustizia ordinaria. Ora Renzi potrà giocare sporco ed eventualmente procrastinare questa sospensione dando il tempo a De Luca di nominare la giunta e il suo sostituto”.

Infuriato Maurizio Gasparri per il possibile mancato inserimento di De Luca nella lista degli impresentabili. L’ex ministro ha chiesto a Rosy Bindi, presidente dell’Antimafia, di parlare o di dimettersi “perché il giochino degli impresentabili che ignora De Luca è roba da personaggetti”. Secondo Gasparri la Bindi “tace su De Luca, bloccato da una condanna, azzerando la sua credibilità, e trasformando l’antimafia in una pagliacciata ad uso del Pd”.