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Berlusconi dimesso dall'ospedale: “Non mollo”

Silvio Berlusconi è stato dimesso dall'ospedale San Raffaele, dove era stato ricoverato per un'occlusione intestinale e assicura di voler proseguire nel suo impegno politico in vista delle prossime Europee. 

In campo

“L'ho promesso a chi mi ha curato: farò campagna elettorale – ha spiegato l'ex premier – e ultime due settimane prima del voto, così potrò mettermi in contatto bene con gli italiani e cercare di far capire in che situazione siamo. Una situazione che mi da grave preoccupazione”. “Credo che non farò comizi pubblici – ha aggiunto -, basterà fare campagna elettorale attraverso giornali, radio e tv“.

Critiche al governo

Il leader ha definito quella attuale come una situazione “grave“, nella quale c'è un governo “che sa fare una cosa sola: litigare“. Un esecutivo, ha inistito, “che ha portato l'Italia a decrescere, non ci sono posti di lavoro, troppe aziende chiudono l'anno scorso 285 mila giovani sono stati costretti ad emigrare all'estero per cercare un lavoro. Ci sono troppe cose che non vanno, e soprattutto in prospettiva non c'è alcuna cosa positiva all'orizzonte“. Dopo le elezioni del 26 maggio, la speranza del leader di Forza Italia è che cambi qualcosa nel rapporto fra Salvini e i 5stelle. “Spero che possa cambiare – ha detto – e d'altronde non è possibile avere un coacervo di persone così distanti che sembra che sappiano far bene una cosa sola, litigare”.

La strategia europea

A livello europeo, secondo Berlusconi, il Partito popolare “deve lasciare l'alleanza con la sinistra e crearne nuove con liberali, conservatori, la destra democratica e magari anche con quella testa matta di Orban e con Salvini, che devono capire che come nazionalisti non potrebbero fare niente, contare niente in Europa”. Se in Italia l'obiettivo di Forza Italia è quella di trovare una nuova maggioranza, e quindi cambiare il governo, in Europa gli azzurri si sono dati “una importante missione“. “E' una Europa assolutamente da cambiare e per cambiarla bisogna cambiare le alleanze del Ppe, che è il partito determinante per avere qualunque maggioranza in parlamento. Per fare questo è chiaro che io dovrò essere presente e avere una buona dote di consenso in Italia”. “Io credo in Europa di avere un passato che farà sì – ha concluso – che io potrò essere ascoltato e ascoltato con rispetto. E' importante che io possa parlare nel Ppe”.

 

Edith Driscoll

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