Arrivata la risposta italiana all'Ue

Il governo italiano è cosciente di aver scelto un'impostazione della politica di bilancio non in linea con le norme applicative del Patto di Stabilità e crescita“. Lo si legge nella lettera di risposta del ministro Giovanni Tria alla Commissione europea dopo le osservazioni giunte da Bruxelles sul Def. 

La manovra

Si è trattato, ha proseguito il titolare dell'Economia, di “una decisione difficile ma necessaria alla luce del persistente ritardo nel recuperare i livelli di Pil pre-crisi e delle drammatiche condizioni economiche in cui si trovano gli strati più svantaggiati della società italiana”. Tria ha spiegato che l'obbiettivo della finanziaria è quello di creare “un ambiente favorevole agli investimenti” e di “ridurre in maniera significativa l'evasione fiscale” e tutto ciò “assicurando al contempo la sostenibilità di lungo periodo delle finanze pubbliche e la programmata riduzione del rapporto debito/Pil”. 

Rassicurazioni

Qualora questo non dovesse avvenire, assicura il ministro, il governo “si impegnerà a intervenire adottando tutte le necessarie misure affinché gli obiettivi indicati siano rigorosamente rispettati“. Allo stesso modo se il Pil italiano “dovesse ritornare al livello pre-crisi prima del previsto, il governo intende anticipare il percorso di rientro”. La nota di aggiornamento del Def e la relazione al Parlameno a esso legata chiariscono poi, secondo Tria, che l'esecutivo “prevede di discostarsi dal sentiero di aggiustamento strutturale nel 2019 ma non intende espandere ulteriormente il deficit strutturale nel biennio successivo e si impegna a ricondurre il saldo strutturale verso l'obiettivo di medio termine a partire dal 2022″. 

Spread

Quanto allo spread, il ministro spiega che il governo è fiducioso “che il recente rialzo dei rendimenti sui titoli pubblici verrà riassorbito quando gli investitori conosceranno tutti i dettagli delle misure previste dalla legge di bilancio. Per quanto riguarda i rendimenti sui titoli pubblici lo scenario programmatico del Dpb assume tassi di rendimento sui titoli di Stato inferiori a quelli riscontrati sul mercato negli ultimi giorni ma coerenti con i livelli registrati all'atto della chiusura delle stime. Nello scenario programmatico sono stati infatti indicati livelli di rendimento lievemente più elevati rispetto allo scenario tendenziale per tener conto degli sviluppi di mercato che sono nel frattempo intervenuti”. 

Verso la bocciatura

La Commissione ha confermato l'arrivo della risposta italiana. “Domani – ha spiegato la portavoce Margaritis Schinas – il Collegio dei commissari discuterà della procedura e determinerà le tappe successive“. Fonti interne alla Commissione, citate da Skytg24, spiegano, però, che con tutta probabilità la manovra sarà bocciata. “Non possiamo fare altrimenti” spiegano.