Passo in avanti del ddl sul divorzio breve che incassa l’ok del Senato e torna alla Camera per la terza lettura. Il testo è stato approvato con 228 sì, 11 no e altrettanti astenuti. Se la legge dovesse passare cambierebbe radicalmente la disciplina sullo scioglimento del matrimonio civile. Per le coppie che chiederanno consensualmente il divorzio serviranno 6 mesi per ottenere la cessazione dello stato coniugale, mentre se si ricorrerà a quello giudiziario sarà necessario un anno. E’ stata stralciata la parte del testo che prevedeva lo scioglimento diretto. Prima dell’ok della commissione, la relatrice Rossana Filippin (Pd) aveva infatti presentato una nuova riformulazione di tre emendamenti trasversali sul nuovo binario per lo scioglimento del matrimonio. La modifica prevedeva che il divorzio potesse essere chiesto, dai due coniugi congiuntamente, senza passare per la separazione, quindi saltando i 6 mesi antecedenti allo scioglimento. L’emendamento è stato ritirato ma l’idea sarà ripresentata con un ddl ad hoc.
La norma valeva per le coppie senza figli minorenni, senza figli maggiorenni con handicap gravi e senza figli sotto i 26 anni non economicamente autosufficienti. Ma, come per altri provvedimenti in tema di giustizia, contrari alla norma i senatori di Ncd, che hanno abbandonato i lavori della commissione dopo il voto. Successivamente anche l’area cattolica del Pd ha chiesto la cancellazione della disposizione, poi decisa dall’Aula. Con il nuovo sistema il divorzio potrà essere richiesto da uno o da entrambi i coniugi “se è stata pronunciata con sentenza passata in giudicato la separazione giudiziale, ovvero è stata omologata la separazione consensuale ovvero è intervenuta separazione di fatto quando la separazione di fatto stessa è iniziata almeno due anni prima del 18 dicembre 1970”.
La decisione del magistrato sull’affidamento dei figli e il loro mantenimento varrà anche dopo “l’estinzione del processo, fino a che non sia sostituita da un altro provvedimento emesso a seguito di nuova presentazione del ricorso per separazione personale dei coniugi” o a seguito di ricorso per il divorzio. La comunione dei beni cesserà, infine, nel momento in cui il giudice autorizzerà marito e moglie a vivere separati, mentre ora si estingue al passaggio in giudicato della sentenza di separazione.
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