Xi leader a vita? Il governo: “Non siamo la Corea”

Pechino difende a spada tratta la proposta con cui il Comitato centrale Partito Comunista Cinese vorrebbe eliminare il limite del doppio mandato per il capo dello Stato. Misure che consentirebbe a Xi Jinping di restare presidente anche dopo la scadenza naturale del suo ufficio, prevista per il 2023

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Il portavoce del Ministero degli Esteri, Lu Kang, ha respinto le critiche alla proposta dei dirigenti del partito da parte di chi aveva formulato un paragone con la Corea del Nord per la possibilità di avere un leader a tempo indefinito, come il regime di Pyongyang. I cambiamenti alla costituzione cinese, adottata nel 1954, ha spiegato Lu Kang, mostrano che la Cina “ha continuamente migliorato” e il portavoce ha auspicato che “tutti possano riconoscere la voce di tutto il popolo cinese“.

Consenso

La difesa dei cambiamenti alla costituzione proposti dal Comitato Centrale è stato al centro anche di un editoriale di uno dei più influenti giornali cinesi, il Global Times, pubblicato dallo stesso Quotidiano del Popolo, organo di stampa del Pcc. “Il cambiamento non significa che il presidente cinese avrà un mandato a vita“, si legge nel commento. “C'è stato un ampio consenso all'interno e al di fuori del Pcc che dall'epoca delle riforme e aperture che la Cina, guidata dal Pcc, ha avuto successo e continuerà ad avere successo nel risolvere i cambi al potere del Pcc e della nazione in modo ordinato e osservante della legge”.

Critiche

La notizia della proposta di eliminazione del doppio mandato per il presidente cinese ha generato forti reazioni sia da parte degli utenti di internet e dei social media cinesi che da parte degli osservatori internazionali, dopo anni di speculazioni sulla possibilità di una mossa per allungare il mandato di Xi al potere. Uno dei più autorevoli osservatori della scena cinese, Bill Bishop, autore della newsletter Sinocism, ha paragonato la figura di Xi a una sorta di “Putin-plus“, con la differenza, ha aggiunto, che Xi viene visto dal sinologo come “più efficace, molto più potente e francamente molto più ambizioso” del leader russo.