Varoufakis sfida l’Ue: “Non siamo incollati alle poltrone, pronti al referendum sull’euro”

“Non credo sia necessario un nuovo prestito. Non torneremo nel meccanismo del prestito in cambio di un programma da rispettare. L’idea che proponiamo ai partner europei è quella di un progetto che ridia alla Grecia la possibilità di crescere e fermare la crisi umanitaria” così in una intervista il ministro greco dell’Economia Yanis Varoufakis. La proposta greca è “la sostituzione del debito attuale con titoli legati alla crescita nominale. Niente di unilaterale” e “avrebbe l’effetto straordinario di dare il segnale che l’Europa è un nostro partner nella crescita”.

L’economista dice che per ora sall’Eurogruppo avrebbe ricevuto solo “silenzio” su questa proposta, “se il cambiamento viene da un governo della sinistra radicale – ha aggiunto -, prevale il timore che dietro ci sia qualcosa di losco”. E “la Bce è molto disciplinante nei confronti della Grecia. Nel 2012, in una situazione di crisi simile ma con un governo conservatore, fu flessibile” ora “ha molto ridotto la nostra agibilità”. Se “l’Ue non accetta il piano della Grecia? Potremmo convocare un referendum sull’euro”, “come mi ha detto il mio primo ministro, non siamo ancora incollati alle poltrone. Possiamo tornare alle elezioni”.

“Chi viene a investire in Grecia se si parla continuamente di ‘Grexit’, della nostra uscita dall’euro? Parlare di ‘Grexit’ è velenoso. Quando cesserà, e questa è una scelta politica, ci sarà un rimbalzo, molta esuberanza, persino il rischio che si creino bolle. Per questo voglio che la ripresa abbia basi solide. E queste vengono dall’accordo con l’Europa” ha concluso Varoufakis.

Sul caso ellenico si riunirà lunedì, a Bruxelles, l’Eurogruppo (tutti i ministri finanziari dell’eurozona). All’ordine del giorno la lettera con le proposte avanzate da Varoufakis per affrontare l’emergenza dei prossimi mesi, che soprattutto dal punto di vista dei flussi di cassa per alcuni lascia ancora delle grandi perplessità.