Twitter ha cancellato duemila account jihadisti

Risale a ieri la notizia secondo cui l’Isis avrebbe minacciato di morte Jack Dorsey, il fondatore di Twitter, e i suoi dipendenti. “La vostra guerra virtuale contro di noi causerà una guerra reale contro di voi” aveva preannunciato il cyber-Califfato in un messaggio apparso sul sito web usato dai programmatori del social con sede in Polonia. Oggi sono emerse le motivazioni che hanno spinto i terroristi a intimidire il creatore della piattaforma del passerotto: la società infatti sta combattendo da mesi un conflitto cibernetico con i jihadisti del califfo Abu Bakr al Baghdadi e la Abc ha rivelato che solo la settimana scorsa Twitter ha cancellato 2.000 account riferibili allo Stato Islamico.

Una guerra a colpi di click che ha colpito 13 dei 16 profili emanazione diretta dell’efficientissima rete di propaganda di Isis. “Avete iniziato questa guerra fallimentare – si legge nel testo – vi avevamo avvisato fin dall’inizio che non era la vostra guerra ma non avete voluto capirlo continuando a chiudere i nostri account. Ma noi risorgiamo sempre”. A far riflettere è proprio il fatto che l’organizzazione terroristica presente sul web minacci di uccidere proprio coloro che hanno permesso di diffondere la propaganda terrorista sulla rete.

La minaccia del cyber-Caliphate prosegue con un appello a tutti i jihadisti “individuali” sparsi nel mondo che vengono sollecitati a colpire “Twitter e i suoi interessi in ogni luogo, persona ed edificio”. Infine vengono esortati i seguaci a non “lasciar sopravvivere nessun ateo”. Intanto il leader del famoso social ha dichiarato che insieme alle autorità stanno verificando la veridicità dei messaggi: “Il nostro team di sicurezza sta indagando sulla loro attendibilità con le pertinenti forze di polizia”.