Trump contro le criptovalute: “Basate sul nulla”

Trump attacca Libra, la criprovaluta di Facebook. “Non sono un fan di bitcoin e altre criptovalute, che non sono soldi e il cui valore è altamente volatile e basato sul nulla“, scrive tramite Twitter il presidente americano. “Similmente Libra, la moneta virtuale di Facebook, avrà poco sostegno ed affidabilità. Se Facebook e altre compagnie vogliono diventare una banca devono ottenere un nuovo documento di autorizzazione bancaria ed essere soggetti a tutte le regole bancarie, come le altre banche, sia nazionali che internazionali”. In un secondo tweet, Trump si scaglia anche contro i social e i colossi della comunicazione che – a suo dire – discriminano le voci conservatrici online: “Sto ordinando alla mia amministrazione di esplorare ogni soluzione regolatoria e legislativa per proteggere i diritti alla libertà di espressione di tutti gli americani. Speriamo di vedere più trasparenza, più responsabilità e più libertà”.

Il censimento

“Saremo in grado di garantire che il censimento fornirà un numero accurato di quanti cittadini, non cittadini e migranti illegali ci sono negli Stati Uniti”. Lo presenta così il prossimo censimento Usa, quello del 2020, Donald Trump. Il presidente americano ha infatti rinunciato, con annuncio in conferenza stampa alla Casa Bianca, alla battaglia legale intrapresa in seguito al pronunciamento della Corte Surpema che imponeva la rimozione del quesito sulla cittadinanza, riservandosi però di provarci in un modo diverso: in sostanza, l'obiettivo è, con un ordine esecutivo, chiedere a tutte le agenzie federali di fornire i dati in loro possesso al ministero del Commercio, così da avere un quadro chiaro della situazione pur senza esplicitamente formulare la domanda nei moduli del censimento. Una mossa che non ha convinto i dem, così come non erano convinti del quesito sulla cittadinanza, ritenuto uno strumento di deterrenza per gli immigrati e, al tempo stesso, un vantaggio per i repubblicani che, di rimando, avrebbero potuto ridisegnare i collegi elettorali.

La strategia

Lo scontro con la Corte Suprema era iniziato a giugno, quando era stato stabilito dai giudici che la domanda sulla cittadinanza non sarebbe stata inserita all'interno del formulario. Non che Trump avesse lasciato correre, dal momento che si era affrettato ad affermare che non sarebbe stato lasciato nulla di intentato per poterla infine inserire e lo ha ribadito anche stavolta: “Non stiamo tirando indietro i nostri sforzi per determinare lo status di cittadinanza della popolazione degli Stati Uniti”. Una sicurezza data anche dal fatto che, secondo il procuratore generale William Barr, gli impedimenti non erano di natura legale ma logistica. In pratica, ha detto di nuovo Trump, “come risultato dell'ordine esecutivo di oggi, saremo in grado di garantire che il censimento del 2020 generi un conteggio accurato di quanti cittadini, non cittadini e stranieri clandestini sono negli Stati Uniti d'America”.

I nodi

Resta però un nodo, fatto notare da alcuni esperti legali, secondo i quali un ordine esecutivo non potrebbe in nessun caso mettere da parte una sentenza della Corte Suprema. Variabile da tenere in considerazione, tanto quanto le valutazioni sul censimento con la domanda sulla cittadinanza (i moduli sono stati già stampati senza) che, secondo gli analisti, avrebbe spinto buona parte della popolazione a non rispondere, provocando problematiche a più livelli sul piano demografico ma anche politico.