Torrent nuovo presidente del Parlament

Roger Torrent, esponente dei Repubblicani Catalani di Sinistra (Erc), è il nuovo presidente del nuovo Parlament catalano. Torrent è stato eletto a maggioranza semplice al secondo turno con 65 voti contro i 56 al candidato unionista di Ciudadanos José Maria Espejo.

Altre nomine

L'aula ha poi nominato l'indipendentista Josep Costa (JxCat) e l'unionista di Ciudadanos José Maria Espejo primo e secondo vicepresidente del Parlament. La plenaria è ora chiamata a eleggere ora gli ultimi 4 membri dell'ufficio di presidenza. Secondo le indicazioni dei gruppi dovrebbero essere nominati segretari due indipendentisti, Eusebi Campdepadros (JxCat) e Alba Verges (Erc) e un unionista, David Perez (Psc). Il fronte indipendentista avrà quindi la maggioranza assoluta nell'ufficio di presidenza del Parlament.

Il nodo

Al nuovo Parlament che si è insediato oggi spetterà decidere riguardo a una eventuale investitura a distanza per Carles Puigdemont, ipotesi che le autorità di Madrid hanno nettamente rifiutato. Nella serata di ieri i due partiti indipendentisti, Junts per Catalunya e Esquerra Republicana, che oggi hanno votato per l'elezione di Torrent, hanno deciso di appoggiare l'investitura di Puigdemont come presidente della Generalitat, anche se restano del tutto aleatorie le modalità a meno che l'ex governatore non rientri da Bruxelles rischiando però l'arresto. Il dibattito si terrà alla fine del mese.

Rinuncia

Nella sessione odierna Puigdemont ha deciso di non delegare il proprio voto. Questa ipotesi, del resto, aveva scatenato nuove polemiche e portato all'ennesimo scambio d'accuse col governo spagnolo nei giorni scorsi. Anche diversi deputati indipendentisti che si trovano in carcere hanno rinunciato a esercitare questa facoltà. Puigdemont ha, in ogni caso, dedicato un tweet al neo eletto presidente dell'assemblea catalana scrivendo che Torrent agirà “con nobiltà e coraggio proteggendo le istituzioni” e ha chiamato direttamente lo stesso Torrent al telefono, tramite il cellulare dell'ex portavoce catalano Jordi Turull