Siria: 15 mila donne uccise dal 2011

La Rete siriana per i diritti umani è una delle piattaforme che documentano le vittime delle uccisioni avvenute dal 15 marzo 2011, data convenzionale dello scoppio della rivolta popolare anti-regime subito repressa nel sangue e gradualmente trasformatasi in guerra civile. Il drammatico bilancio dell’organizzazione parla di oltre 15mila tra donne e ragazze morte nelle violenze in corso in Siria da circa tre anni e mezzo. Intanto, solo oggi, sono morte almeno 95 persone, tra cui donne e bambini, nel corso dei bombardamenti aerei compiuti nelle ultime ore dal regime siriano su Raqqa, nel nord del Paese, secondo quanto documentato dall’Osservatorio nazionale per i diritti umani (Ondus). I feriti sono circa 120 e molti di questi sono in gravi condizioni.

Al bilancio delle vittime, si aggiunge quello delle donne arrestate. Il regime di Bashar al-Assad ne ha messe in carcere circa 6.500, l’Isis ne ha prese 486 e gli altri gruppi armati almeno 580. Impressionanti anche i dati sulle donne fuggite all’estero: secondo il rapporto sono oltre 2,1 milioni. Molte altre invece risultano disperse.