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Shutdown, la Camera chiude l'accordo sul budget

Non c'è ancora la sensazione dello scampato pericolo, negli Stati Uniti, per quanto riguarda il rischio dello shutdown: nelle ultime ore, infatti, la Camera dei rappresentanti ha approvato un provvedimento che, passasse anche in Senato, andrebbe a scongiurare (per ora) la possibilità della chiusura dell'amministrazione federale. Dopo la misura approvata dal Congresso un paio di settimane fa, che aveva prorogato gli effetti dello shutdown al prossimo 8 febbraio, è ora corsa contro il tempo per varare una manovra che consenta al governo federale di sopperire alla mancanza di fondi e la mossa della Camera sembrerebbe muoversi in questo senso. Il problema è che, al momento, il testo approvato non ha di fatto valore.

Nodo al Senato

Il nodo che argina la manovra è al Senato, dove i Democratici non hanno ancora trovato l'accordo con i Repubblicani, mantendo perciò uno stato di ferma opposizione al provvedimento. Aspetto di non poco conto, (e non solo in ottica shutdown) è la risicata maggioranza repubblicana in Senato, dove il Grand Old Party gode di numeri decisamente esigui: appena 51 voti su 100. Il che significa ostruzionismo a oltranza, o perlomeno il rischio che vi sia e che, entro la scadenza dell'8 febbraio, questo possa precludere la scappatoia dalla chiusura del governo federale. Ad aumentare la reticenza dei Democratici, l'approvazione nei giorni scorsi di un decreto che incrementa le spese militari fino a settembre: una mossa che, secondo l'opposizione, creerebbe ulteriori uscite anche sul piano interno.

Ottimismo sul biennale

Il compromesso giusto per un accordo bipartisan dovrebbe orientarsi sull'approvazione, per tutto il 2019, di un finanziamento per la Difesa così come per tutti gli altri settori di spesa. Va detto che il nodo sull'immigrazione, nello specifico sul futuro dei “dreamers”, resta un ulteriore ostacolo per l'intesa fra le due ali del Congresso: nei giorni scorsi, il presidente aveva tagliato corto sull'argomento, spiegando che se non si fosse raggiunto l'accordo sul tema sarebbe arrivato lo shutdown. Parole che sono state riviste dal portavoce della Casa Bianca, Sarah Sanders: “Il presidente non vuole questo ma se il partito democratico continuerà a minacciare lo 'shutdown' perchè non vuole includere una responsabile riformadell'immigrazione…il presidente accetta la sfida…è una battaglia che abbiamo vinto la scorsa volta e siamo fiduciosi di poter vincere ancora”. Sanders ha tuttavia concluso che “il nostro obiettivo è quello di ottenere un accordo biennale sul bilancio e di raggiungere un'intesa sull'immigrazione”. Del resto, anche il leader dem, Chuck Schumer, si era mostrato ottimista: “Siamo più vicini a un accordo di quanto non lo siamo mai stati”, aveva detto riferendosi ai negoziati per l'aumento dei limiti di spesa. La sensazione è che, alla fine, entro giovedì si arrivi a un accordo, archiviando tutti i piani B.

redazione

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