Scontri e morti durante i festeggiamenti per Kenyatta

La polizia del Kenya è stata costretta a intervenire con i gas lacrimogeni per disperdere migliaia di manifestanti che stavano cercando di entrare con la forza nello stadio di Nairobi dove si è svolta la festa d'inaugurazione del nuovo mandato di Uhuru Kenyatta, confermato presidente all'esito di elezioni contestatissime dalle opposizioni. Negli scontri, secondo quanto riferito dai media locali, tre persone sarebbero state uccise dalle forze dell'ordine. La polizia, racconta il sito web AllAfrica, ha picchiato alcuni manifestanti e fatto irruzione all'interno di una casa. 

Clima teso

I festeggiamenti per il trionfo di Kenyatta erano considerati un evento ad alto rischio. Lo stadio Kasarani era, pertanto, blindatissimo e presidiato da decine di agenti in tenuta antisommossa. Le ultime presidenziali hanno lasciato ferite profonde nel Paese. Dopo l'annullamento per irregolarità del primo turno di agosto, la corte suprema ha disposto la ripetizione del voto a ottobre. Al secondo round non ha, però, partecipato il leader dell'opposizione Raila Odinga, in polemica con la commissione elettorale, accusata di favorire Kenyatta. Questo ha consentito all'attuale capo di Stato di vincere con il 98% dei suffragi

I fan di Kenyatta

Alla festa i sostenitori di Kenyatta si sono presentati vestiti con abiti rossi e gialli, hanno suonato fischietti e intonato cori e slogan per il loro beniamino. “Questa inaugurazione è straordinaria – ha detto ad Africanews Mburu Kariuki, elettore di Kenyatta – la aspettavamo da tanto tento. E nonostante quanto avvenuto negli ultimi mesi in Kenya ora siamo tutti felici. Diamo il benvenuto a questo nuovo mandato”. 

La preghiera

L'opposizione, da parte sua, ha organizzato una veglia di preghiera per commemorare i sostenitori di Odinga morti durante le manifestazioni che hanno accompagnato la campagna elettorale. Più di 70 persone sono state uccise, la maggior parte per mano della polizia. All'inaugurazione dovevano partecipare anche 20 capi Stato, incluso il presidente francese Emmanuel Macron, impegnato in un tour di tre giorni nell'Africa occidentale.