Romania, il presidente del Senato a processo per frode e falsa testimonianza

Undicesimo giorno consecutivo di proteste in Romania, dove migliaia di persone continuano ad affollare strade e piazze per protestare contro la corruzione dilagante e contro il governo e per chiedere elezioni anticipate.

Il presidente del Senato a processo

Nel frattempo la Corte di Cassazione ha respinto un ricorso presentato dal presidente del Senato Calin Popescu Tariceanu: ora il politico dovrà affrontare un processo e rispondere delle accuse di frode e falsa testimonianza. Tariceanu, ex premier e leader del partito liberaldemocratico Alde, alleato di governo del partito socialdemocratico di Grindeanu, e’ accusato di aver reso falsa testimonianza al fine di proteggere persone a lui vicine coinvolte in un processo sulla restituzione di talune proprieta’ immobiliari, un procedimentio nel quale è coinvolto anche un principe locale. I giudici della Corte di cassazione, respingenfo il suo ricorso, hanno aperto la strada al processo a suo carico, per il quale non e’ stata ancora fissata una data.

Il freddo non scoraggia le proteste

Nonostante la neve e il freddo intenso, i manifestanti – circa tremila secondo i media locali – si sono radunati in Piazza della Vittoria davanti alla sede del governo con cartelli di protesta e scandendo slogan ostili verso le autorità quali “Ladri” “Dimissioni”, “Noi resistiamo”. Al tempo stesso alcune centinaia di persone, sostenitrici del governo, sono tornate a manifestare anche ieri sera sotto la sede della presidenza per contestare il presidente Klaus Iohannis, schierato sin dall’inizio con il movimento popolare antigovernativo.

Le dimissioni del ministro autore del decreto “salva corrotti”

Inoltre, nei giorni scorsi, si è dimesso il ministro della giustzia Florin Iordache, autore del contestato decreto cosidetto “salva-corrotti” all’origine delle imponenti manifestazioni popolari degli ultimi giorni. l decreto, che depenalizzava l’abuso d’ufficio e altri reati di corruzione, era stato ritirato dal governo sotto la pressione della protesta popolare.