Riformisti vittoriosi in Estonia, sconfitto il partito sostenuto da Putin

Si potrebbe pensare che le elezioni in Estonia, un Paese con circa un milione di abitanti, non abbiano rilievo internazionale. Ma non è così, specie ora che Vladimir Putin sembra aver messo gli occhi su tutte le ex province sovietiche, a partire dalla Crimea. Politicamente e per la stabilità la vittoria del partito delle Riforme (che avrà 30 seggi su 101 in Parlamento) del premier uscente, Taavi Roivas, è dunque fondamentale. Anche perché a uscire sconfitto è stato il Partito di Centro, vicino ai Russi e contrario all’adesione Nato della piccola repubblica baltica, che ha in ogni caso guadagnato un seggio. Secondo gli analisti, in ogni caso, Roivas, che è il più giovane capo del governo in Europa, avrà più di un problema nel formare una maggioranza in grado di governare senza includere gli stessi filorussi.

Durante i giorni pre voto si è dibattuto a lungo sulle ripercussioni che la crisi Ucraina potrebbe avere sull’Estonia, proprio per la sua adesione al Patto Atlantico. Più volte le ex repubbliche sovietiche che si affacciano sul Baltico sono state indicate come obbiettivi di possibili attacchi da parte di Mosca ove Putin decidesse di alzare irreparabilmente il livello dello scontro in Europa. “Se i russi arriveranno – ha commentato preoccupato un elettore citato da France Press – Tallin non potrà fare nulla per fermarli”.

L’Estonia, fra l’altro, ha lamentato una serie di violazioni dello spazio aereo da parte della Russia e lo scorso anno un suo funzionario della sicurezza è stato arrestato lo scorso anno dagli uomini di Putin. Roivas ha più volte parlato di possibile destabilizzazione del piccolo Stato visto quanto sta avvenendo nel Donbass. Mentre il leader del partito Partito di centro, Edgar Saavisar, favorisce un approccio più amichevole a Mosca, e sostiene la legittimità dell’annessione della Crimea. Il suo schieramento rappresenta la minoranza russa, circa un quarto della popolazione estone.