Questione curda, monito di Trump alla Turchia

Gli Stati Uniti sono pronti a “devastare economicamente la Turchia” se Ankara colpirà i curdi. E' la minaccia di Donald Trump, che ha annunciato la creazione di “una zona di sicurezza” per proteggere i miliziani. 

Replica

Pronta è arrivata la risposta del portavoce di Recep Tayyip Erdogan, Ibrahim Kalin. “E' un errore fatale – ha twittato – identificare i curdi siriani con il Pkk, che è nella lista Usa delle organizzazioni terroristiche, e con la sua branca siriana Pyd/Ypg. La Turchia combatte i terroristi, non i curdi. Proteggeremo i curdi e gli altri siriani dalle minacce terroristiche“. I terroristi, ha aggiunto, “non possono essere vostri partner e alleati. La Turchia si aspetta che gli Usa rispettino la nostra partnership strategica e non vuole che sia oscurata dalla propaganda terroristica”. 

Reazioni

La questione curda è uno dei riflessi immediati del ritiro Usa dallo scenario siriano. Una scelta, quella dell'amministrazione Trump, criticata anche da un altro alleato storico: l'Arabia Saudita. “Così facendo favoriranno Iran, Russia e Assad“. Il ritiro Usa dalla Siria “complicherà ulteriormente la situazione e la ricerca di una soluzione, e rafforzerà ulteriormente gli iraniani, i russi e Bashar al Assad, è veramente uno sviluppo negativo”, ha tuonato il principe saudita Turki al-Faisal alla vigilia della visita a Riad del segretario di Stato Usa Mike Pompeo, che sarebbe pressato dai falchi dell'amministrazione Usa per piani più aggressivi contro l'Iran. Il ruolo dell'Iran in Siria è al centro anche delle preoccupazioni di Israele: “Nelle ultime 36 ore – ha detto il premier Benjamin Netanyahu – l'aviazione ha colpito depositi dell'Iran con armi iraniane nell'aeroporto internazionale di Damasco. L'insieme di attacchi condotti di recente dimostra che siamo determinati più che mai ad agire contro l'Iran in Siria esattamente come c'eravamo impegnati”. l'esercito israeliano “ha attaccato centinaia di volte obiettivi Hezbollah e dell'Iran“.